«L'Ilva si salverà di sicuro» anzi «è già salva». Queste le parole di Lucia Morselli, ad di ArcelorMittal Italia, che è stata intervistata da Bruno Vespa nel corso della trasmissione Porta a Porta andata in onda ieri 17 giugno su Raiuno. «Credo – ha aggiunto – che dobbiamo essere tutti orgogliosi dell'impianto di Taranto. Il più bello d'Europa, il più moderno, il più potente; tutti ce lo invidiamo. E credo che sia un privilegio lavorare lì».
Morselli ha assicurato che per ArcelorMittal gli accordi di marzo sono vincolanti e che l'azienda intende rispettarli. «Nell'accordo di marzo si prevede che ArcelorMittal resti in Italia, anche con una partecipazione pubblica e l'ingresso di Invitalia in AM InvestCo Italy è assolutamente compatibile con la presenza di Mittal in Italia, anzi è di sostegno a questa presenza» ha spiegato in merito alla possibilità dell'ingresso di capitale pubblico su cui ha avuto ieri un primo incontro con Francesco Colao, consulente del governo, Domenico Arcuri di Invitalia e Ondra Otravec, responsabile M&A di ArcelorMittal. Tuttavia, la posizione di ArcelorMittal nell'assetto societario «è ancora da valutare, non è stata ancora definita». La riunione si è svolta «in un clima buono», ha detto Morselli.
Sul tema degli esuberi, Morselli ha affermato che il governo conosceva già da marzo la situazione. Nell'accordo, ha spiegato, «siccome il governo ha preferito non coinvolgere il sindacato, i numeri degli esuberi non sono stati esplicitati, ma è stato invece esplicitato molto chiaramente il concetto: l'azienda doveva restare in equilibrio economico. Considerato che per la legge ambientale l'acciaieria non può superare i 6 milioni di tonnellate, è evidente che se gli impianti non possono produrre 8 milioni di tonnellate il personale presente risulti leggermente in eccesso». Immediata la smentita: «La dottoressa Morselli dichiara che il Governo saprebbe da marzo di eventuali esuberi all'Ilva, ma in quell'accordo non era previsto alcun esubero» ha scritto il viceministro dell'Economia Antonio Misiani su Twitter, aggiungendo che «il governo vuole portare avanti l'intesa del 4 marzo senza arretrare sul fronte della tutela dell'occupazione».
Morselli ha rimarcato che, a causa dell'emergenza coronavirus, «la produzione europea è diminuita del 50%, mentre il 40% degli impianti in Europa è chiuso». Riguardo ai lavoratori facenti parte di Ilva in Amministrazione Straordinaria, ha dichiarato che «negli accordi di marzo c'è stato un riferimento a questi dipendenti che sono in Ilva in AS. C'è l'impegno per trovare una soluzione insieme ai sindacati che possa essere alternativa al rientro nello stabilimento. Anche in questo caso il lavoro su questo fronte è stato rallentato dalla pandemia, ma riprenderà adesso». Morselli ha assicurato che «sul costo del lavoro e quindi l'occupazione» ci sarà ora «il coinvolgimento diretto del sindacato».
La manager ha voluto sottolineare poi che nell'accordo di marzo «tutti gli investimenti ambientali sono stati confermati nella loro forma originaria. Ricordo a tutti – ha continuato – che sono una legge dello Stato, quindi è molto difficile non confermarli. E anche tutti gli altri investimenti industriali che erano previsti vengono confermati».
Stefano Gennari