L'agenzia internazionale di rating Moody's Investors Services ha annunciato di aver abbassato le previsioni sui prezzi a 12 mesi dei metalli e delle materie prime minerarie a causa dell'indebolimento della domanda derivante dal rallentamento economico globale.
Le ipotesi sui prezzi riflettono le aspettative di Moody's secondo cui le economie del G-20 decelereranno al 2,5% di crescita nel 2022 e al 2,1% nel 2023, dal 5,9% nel 2021.
Secondo Moody's, nei prossimi 12 mesi i prezzi locali cinesi dei coils laminati a caldo (HRC) dovrebbero scendere a 600 $/t dalla precedente stima di 750 $/t, mentre gli HRC brasiliani dovrebbero diminuire da 1.000 $/t a 800 $/t. Inoltre, i prezzi dell'acciaio in Europa dovrebbero calare a 750 $/t da 1.100 $/t, mentre i prezzi degli HRC statunitensi dovrebbero scendere dalla precedente stima di 1.150 $/t a 800 $/t.
L'agenzia ha inoltre abbassato le sue ipotesi sui prezzi del carbone da coke a 220 $/t per i prossimi 12 mesi invece di 275 $, mentre il carbone termico dovrebbe attestarsi a 250 $/t rispetto alla precedente stima di 150 $/t.
Moody's sottolinea inoltre che l'offerta rimarrà limitata per la maggior parte dei metalli di base poiché la produzione non è stata al passo con la domanda negli ultimi due anni. I problemi nell’approvvigionamento hanno infatti causato l’interruzione della produzione nel settore dei metalli e minerario.
«La Cina è uno dei principali consumatori di metalli di base, carbone e minerale di ferro e il più grande produttore di acciaio a livello globale. Un rallentamento della crescita economica del paese ridurrebbe la domanda nel settore dei metalli e minerario. I prezzi, che sono stati volatili, stanno diminuendo dai picchi di fine 2021 e inizio 2022, ma rimarranno storicamente alti», ha affermato Barbara Mattos, vicepresidente di Moody's Investors Service.