L’agenzia di rating internazionale Moody’s ha riferito che la crescita della domanda di acciaio in Russia registrerà un rallentamento passando dal 4/5% di quest’anno all’1/2% nel 2020.
Nei primi sette mesi del 2019, il consumo russo di acciaio è salito del 10% grazie alla crescita nel settore delle costruzioni, al miglioramento dell’industria dei macchinari e ad una maggiore domanda di tubi dovuta allo sviluppo delle infrastrutture e alla stabilità nel settore del petrolio e del gas. Nello stesso periodo, l’export russo è calato del 9,5% su base annua a 24,8 milioni di tonnellate. Secondo Moody’s, un rallentamento dell’elevata domanda di acciaio nella seconda metà dell'anno si tradurrà in una crescita annua del 4-5%.
Ciononostante, l’outlook dell’industria siderurgica russa per il 2020 è stabile. La domanda locale rimarrà pressoché inalterata, la competitività dei produttori sul mercato export sarà elevata e le importazioni limitate. «Gli aumenti di prezzo dell'acciaio domestico – afferma Denis Perevezentsev, vice president-senior credit officer di Moody’s – saranno contenuti nel 2020, e l'impatto sui profitti dei produttori siderurgici russi sarà attenuato dalla debolezza del rublo, dall'integrazione verticale per le materie prime chiave e dai continui miglioramenti sotto il profilo operativo».