Il produttore siderurgico russo Severstal sta portando avanti i suoi progetti aventi come obiettivo l'incremento dell'efficienza. Entro la fine del 2020, la società aumenterà il consumo del minerale di ferro estratto dalle sue miniere del 13% rispetto al 2019 e del 20% in più rispetto al livello raggiunto nel 2018, portandolo al 90% del totale consumato.
«L'estrema volatilità del mercato del minerale ferroso, che provoca variazioni dei prezzi fino al 40%, richiede che tutti gli operatori di mercato siano flessibili e adottino prontamente qualsiasi cambiamento in ambito commerciale», ha spiegato Alexander Shevelev, CEO di Severstal, aggiungendo che «l'autosufficienza rispetto al minerale di ferro ha già raggiunto il 130%. Nel 2020 – ha continuato – abbiamo quasi dimezzato l'utilizzo di materie prime da terze parti e ne abbiamo tratto dei benefici». Shevelev ha sottolineato che la società non sta pianificando di interrompere completamente gli ordini di materie prime di terzi, bensì sta «prendendo decisioni in modo molto attento».
Severstal, nell’ambito dello sviluppo degli impianti di materie prime affiliati, è riuscita ad aumentare la capacità di produzione di minerale di ferro e a migliorare la qualità del materiale. L'impianto Yakolevsky GOK dovrebbe raggiungere i 5 milioni di tonnellate di produzione entro il 2023, mentre l’impianto Karelsky Okatysh dovbrebbe aumentare la produzione di pellet di minerale di ferro fino a 12 milioni di tonnellate annue. Oltre a ciò, Olcon ha già aumentato il contenuto di Fe nel suo concentrato di minerale di ferro e nei pellet di minerale di ferro rispettivamente al 69% e al 66,5%.