Dopo alcuni mesi di confronto, Fim, Fiom e Uilm hanno annunciato di aver realizzato unitariamente una piattaforma con cui avviare la discussione sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei metalmeccanici, in scadenza il prossimo 31 dicembre.
Nella piattaforma (la prima unitaria dei metalmeccanici dal 2006) si chiede un aumento del salario dell'8% sui minimi contrattuali in relazione al periodo 2020-2022. Il documento sarà valutato dai consigli unitari il 4 settembre a Roma, dopodiché verranno avviate le assemble in tutti i luoghi di lavoro e la consultazione certificata con voto segreto. Se l'esito sarà favorevole, la piattaforma verrà inviata a Federmeccanica e ad Assistal perché si dia il via al negoziato che i sindacati sperano porti ad un rinnovo positivo per i lavoratori.
«Non abbiamo alternative nella strada che dal 2016 ha avviato l'innovazione della contrattazione - ha dichiarato Marco Bentivogli di Fim -; è il momento di aumentare i salari e costruire un contratto che abbia a cuore le competenze dei lavoratori. Il lavoro e le produzioni sono cambiate, i contratti non possono guardare al passato. Non si può valorizzare il lavoro con i minimi salariali più bassi d'Europa. Scommettiamo insieme sul lavoro industriale».
Per Rocco Palombella (Uilm) la piattaforma «rappresenta il primo passo importante per avviare con il piede giusto il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Si tratta certamente del più importante del settore industriale poiché coinvolge 1 milione e 400mila lavoratori. Mentre il rinnovo del 2016 è stato caratterizzato da un rafforzamento del welfare contrattuale, in questo del 2020 abbiamo concentrato le nostre richieste su rilevanti incrementi salariali nelle retribuzioni minime». Una richiesta questa che «si pone l'obiettivo di colmare un deficit negativo che è stato provocato dai lunghi anni di crisi».
Stefano Gennari