Il responso dei lavoratori metalmeccanici sulla nuova piattaforma contrattuale è stato positivo. Potrà quindi iniziare il prossimo 5 novembre la negoziazione del nuovo contratto collettivo nazionale. Secondo i dati forniti da Fim, Fiom e Uilm, le aziende in cui si sono svolte le assemblee sono state 6.104 per un totale di 684.946 dipendenti. Hanno votato 358.184 lavoratori (pari al 74,21% dei presenti nei giorni di votazione) e di questi 338.193 (95,78%) hanno espresso una valutazione positiva, 14.898 (4,22%) una valutazione negativa. Le schede bianche sono state 3.560 e le nulle 1.289.
Gli obiettivi dichiarati dai sindacati in una nota sono: aumento del salario, estensione dei diritti, contrasto della precarietà e miglioramento della condizione di vita e di lavoro, «anche per rilanciare l'industria a partire dal settore metalmeccanico che rappresenta la spina dorsale dell'economia italiana».
L'aumento del salario previsto dalla piattaforma è pari all'8% sui minimi contrattuali, relativo al periodo 2020-2022. Si chiede inoltre il miglioramento delle relazioni industriali, dei diritti di partecipazione e delle politiche attive. Nella piattaforma si parla anche di contratto delle competenze, inquadramento, formazione. E ancora, di welfare integrativo, ambiente, salute e sicurezza sul lavoro, mercato del lavoro e appalti, orario di lavoro, diritti e tutele e percorso democratico.
I tre segretari nazionali dei sindacati metalmeccanici, Marco Bentivogli (Fim Cisl), Francesca Re David (Fiom Cgil) e Rocco Palombella (Uilm), hanno espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto.
Stefano Gennari