Nel tentativo di ridurre l’alta inflazione, il governo messicano ha esteso la sua politica antinflazionistica a tutto il 2023 e ha promulgato un decreto presidenziale per esentare i prodotti legati al consumo familiare di base dal pagamento dei dazi all’importazione e delle agevolazioni amministrative.
L’ha pubblicato venerdì il Ministero dell’Economia nell’edizione serale della gazzetta ufficiale. Tra le 33 frazioni tariffarie esentate dal pagamento delle tasse di importazione, ve ne sono due relative all’industria siderurgica della Legge generale sulle imposte di importazione ed esportazione (LIGIE).
I prodotti laminati piani in ferro o acciaio con larghezza maggiore o uguale a 600 mm e quelli inferiori a 600 mm sono esenti dalle tasse di importazione.
In particolare, si tratta dei settori 7210.70.02 (maggiore o uguale a 600 mm) e 7212.40.04 (minore di 600 mm). Saranno esenti da imposte “solo quando sono utilizzate per produrre contenitori per bevande e alimenti”.
L’imposta attuale per questi prodotti è pari al 15% del valore. Secondo la LIGIE, da giugno 2023 scenderà al 10% e al 7,0% dal 22 settembre 2023.
Per ottenere il beneficio, le aziende devono essere in possesso di una “Licenza Unica Universale” che le esenta temporaneamente dalle procedure burocratiche per l’importazione di prodotti alimentari. Per ottenere tale licenza, le aziende devono essere iscritte e attive nel registro del Servizio di Amministrazione Fiscale.
Nell’ampliamento del piano antinflazione di ottobre, il governo messicano ha vietato l’esportazione di rottami metallici e alluminio. Nel nuovo decreto, invece, non è specificato. SteelOrbis ha chiesto informazioni al Ministero dell’Economia, l’ente regolatore del commercio estero messicano guidato da Raquel Buenrostro, ma per ora non ha ricevuto risposta.