Secondo quanto dichiarato da fonti di SteelOrbis, con il cambio del presidente e del governo in Messico a partire dal 1° ottobre, i problemi con i permessi di importazione per i prodotti siderurgici si sono intensificati.
Dallo scorso aprile il governo messicano ha modificato le regole per l’importazione di prodotti siderurgici, e a giugno SteelOrbis aveva già riferito alcuni dei problemi che gli imprenditori nazionali stavano affrontando. «Con il rifiuto dei permessi di importazione, la questione si sta facendo più seria. Con il cambio di governo è rallentato tutto», ha commentato un commerciante di acciaio per alcune grandi società multinazionali che operano in Messico.
Un’altra fonte che opera nel Messico settentrionale ha dichiarato: «Tutte le importazioni di acciaio in Messico hanno problemi da quando hanno cambiato le regole, e da allora la situazione non è stata risolta. Ottenere i permessi è un’impresa, e i costi di stoccaggio sono molto elevati».
Nel mese di giugno SteelOrbis aveva chiesto un’intervista al sottosegretario capo del Commercio estero, Alejandro Encinas, tramite il portavoce del Ministero dell’economia. La risposta, tuttavia, non è arrivata. Ora, con il recente cambio di governo, c’è stato un tentativo di contatto anche con il portavoce dell’autorità commerciale responsabile per Luis Rosendo Gutiérrez Romano (sottosegretario al Commercio estero), ma finora non ci sono risposte.
«La situazione sta peggiorando e il Ministero dell’economia non fa nulla per sbloccare i permessi. Ora (con il nuovo governo), stanno inondando il nostro ufficio di rifiuti senza fondamento», ha affermato un’altra fonte importatrice.
«Anche un solo permesso vorrebbe dire molte tonnellate di acciaio: è l’acciaio che un’azienda deve ricevere per fabbricare i prodotti. Se i prodotti importati non arrivano in tempo, le sanzioni per il ritardo sono pesanti», ha dichiarato uno dei soggetti colpiti.
Questi problemi di importazione, con i dati pubblici più recenti, rivelano che il Messico ha smesso di importare 565.000 tonnellate (t) di acciaio, passando da 4,85 milioni tra maggio e agosto dello scorso anno a 4,28 milioni nello stesso periodo di quest’anno, il che indica una contrazione del 11,7%.