Il 26 novembre, durante la 5ª Conferenza di SteelOrbis sul Mercato dell'Acciaio in Turchia, Melinda Moore, analista di Credit Suisse, ha illustrato le relazioni tra società minerarie e acciaierie e ha discusso il futuro dei mercati delle materie prime.
Moore ha affermato che il mercato globale delle materie prime siderurgiche ha subito un grosso cambiamento nel corso dell'anno, per via della transizione dal sistema di pricing annuale a quello trimestrale, nel quale il punto di riferimento è rappresentato dai prezzi spot.
Melinda Moore ha inoltre sottolineato come la Cina sia ormai un importante attore sul mercato spot, sia per quanto riguarda le materie prime sia per quanto riguarda il mercato degli acciai finiti, esercitando un'enorme impatto sul sistema globale. Secondo l'analista di Credit Suisse, il sistema è cambiato principalmente a causa dell'impossibilità della catena domanda-offerta di far fronte alla crescita della Cina, nonché a causa del restringimento dell'offerta di materie prime all'interno del sistema annuale, aggiungendo che non esiste la possibilità di un ritorno ai contratti di prezzo annuali.
Quando nel mercato siderurgico hanno fatto il loro ingresso nuove grandi acciaierie e queste hanno iniziato a negoziare il prezzo delle materie prime, la situazione è diventata ancor più complicata; secondo la sig.ra Moore l'era in cui poche acciaierie negoziavano con tre grandi società minerarie è ormai finita.
L'analista di Credit Suisse ha affermato che la Cina attualmente "fa" il 60-70% del mercato minerario internazionale e che continuerà a farlo. Secondo la sua opinione, inoltre, l'India non diventerà un importatore di minerale ferroso.
Facendo presente che in Cina il consumo pro capite di acciaio espresso in termini di percentuale sul PIL continuerà a crescere per almeno altri 15 anni, la sig.ra Moore ha detto che il Paese continuerà a rappresentare un ambiente ideale per gli investimenti in immobilizzazioni fisse.
Inoltre, fino al 2015 la Cina continuerà ad importare rottame dagli Stati Uniti (dai quali anche la Turchia importa rottame), con prezzi che rimarranno su alti livelli.
In merito alla creazione di un'offerta globale di minerale ferroso, Melinda Moore ha affermato che la quota detenuta dall'Australia e dal Brasile è in aumento, quella dell'India è in calo, mentre il Sud Africa si sta lentamente affacciando sul mercato. Inoltre, l'offerta di minerale ferroso continuerà ad essere carente rispetto alla domanda, almeno fino al 2015. L'analista di Credit Suisse prevede che i prezzi del minerale si manterranno ad un livello superiore ai 100 dollari la tonnellata per almeno altri quattro anni. Anche il mercato del carbon coke sembra essere caratterizzato da un'alta domanda e da un'offerta inadeguata.
Per concludere, la sig.ra Moore ha affermato che la volatilità dei prezzi delle materie prime proseguirà almeno fino al 2015, dal momento che la Cina continua ad importare grandi quantitativi di minerale e rottame.