All'inizio della SteelOrbis Fall 2024 Conference & 91th IREPAS meeting, in corso a Parigi dal 15 al 17 settembre, Luciano Giua, economista e analista presso l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), ha spiegato perché l'acciaio è così importante nello scenario economico mondiale.
Essendo un materiale ampiamente utilizzato nell'industria metallurgica e nelle costruzioni, oltre che nella difesa e nella sicurezza nazionale, è fondamentale per l'occupazione di un numero molto elevato di persone. Giua ha osservato che questo è il motivo per cui i governi si preoccupano così tanto dell'acciaio e perché è così soggetto al protezionismo. Tra gli aspetti negativi, ha affermato, i mercati dell'acciaio sono inefficienti e soggetti a sovrapproduzione, e hanno un impatto molto forte sulle emissioni.
L'OCSE ha tre comitati che si occupano delle questioni relative al mercato globale dell'acciaio: il Global Forum on Steel Excess Capacity (GFSEC), l’OECD Steel Committeee il Climate Club. Il divario tra la capacità siderurgica globale e la domanda globale di acciaio sta crescendo rapidamente, ha sottolineato Giua, affermando che nel 2023 ammontava a 551 milioni di tonnellate, mentre la previsione per il 2024-26 è di circa 630 milioni di tonnellate.
La domanda di acciaio in Europa è diminuita lo scorso anno a causa del conflitto russo-ucraino, dell'aumento dei costi energetici e dei problemi commerciali, mentre a livello mondiale il calo è stato dell'1,1% nel 2023, ma si prevede che crescerà dell'1,7% nel 2024 e dell'1,2% nel 2025.
Questa previsione di crescita, ha spiegato il funzionario dell'OCSE, si basa sulla graduale ripresa del mercato dell'acciaio dalla crisi, ma alcuni problemi persistono ancora, motivo per cui le aziende siderurgiche registrano una bassa redditività. Nel 2023, ha indicato Giua, la redditività media dell'industria siderurgica mondiale ha subito un calo del 77%, e l'eccesso di capacità produttiva ne è una delle ragioni principali.
Il responsabile di questo fenomeno, ha osservato Giua, è la Cina, in quanto le acciaierie del paese ricevono molti sussidi governativi, soprattutto nei periodi di calo dei profitti; in particolare, le imprese statali cinesi (SOE) ricevono più sussidi per asset rispetto alle imprese private (POE).
La domanda da porsi è quindi se ci troviamo di fronte a una nuova crisi globale dell'acciaio; rispetto al 2014/2015 il contesto globale sta cambiando, ha affermato Giua, con un eccesso di capacità che si verifica in uno scenario economico e geopolitico incerto, dove le capacità basate su BOF stanno crescendo più velocemente di quelle basate su EAF. Ha concluso dicendo che il GFSEC sta cercando di implementare alcune strategie per ridurre la capacità in eccesso, in quanto ciò porterebbe a prezzi dell'acciaio più elevati, a maggiori risorse per le aziende siderurgiche per innovare, a un minore spreco di materie prime critiche e a una maggiore stabilità dei mercati dell'acciaio.