A seguito della protesta dei commercianti iraniani contro l'aumento dei prezzi e la svalutazione del rial rispetto al dollaro USA, il governo di Teheran ha vietato le importazioni di 1.339 prodotti che sono stati definiti beni non essenziali ai quali corrispondono prodotti nazionali succedanei. Secondo i media, lo scopo è quello di preparare l'economia del paese a resistere alle sanzioni degli Stati Uniti. Il divieto di importazione mira a prevenire la fuoriuscita di 10 miliardi di dollari di valuta estera.
I prodotti in questione comprendono elettrodomestici, prodotti tessili, calzature e prodotti in pelle, mobili, prodotti sanitari e determinati macchinari.
Il presidente statunitense Donald Trump si è ritirato dall'accordo nucleare iraniano noto con il nome di Joint Comprehensive Plan of Action l'8 maggio scorso, annunciando che gli Stati Uniti avrebbero reimposto le sanzioni economiche contro l'Iran nei mesi di agosto e novembre.