Il governo britannico, secondo i media locali, ha rifiutato la richiesta di un supporto finanziario da 170 milioni di sterline presentata dal gruppo Liberty Steel, che nelle scorse settimane è stato investito dalla crisi del suo principale finanziatore, Greensill Capital. I ministri britannici nutrono preoccupazioni riguardo alla struttura della società e al fatto che qualsivoglia supporto finanziario rimarrebbe nel Regno Unito.
GFG Alliance, società madre di Liberty, sta continuando a cercare nuove fonti di finanziamento. Nel frattempo, sono a rischio circa 5.000 posti di lavoro in UK.
«Le discussioni per garantire finanziamenti alternativi a lungo termine stanno facendo buoni progressi e, nel frattempo, abbiamo chiesto a tutte le nostre attività di gestire con attenzione la liquidità – ha affermato un rappresentante dell'azienda –. Continueremo a lavorare a stretto contatto con i sindacati e i nostri dipendenti per identificare i modi più efficaci per supportare il business e preservare i posti di lavoro».
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha promesso che farà tutto il necessario per salvare posti di lavoro nell'industria siderurgica britannica.
Secondo quanto appreso da SteelOrbis, Liberty Magona, stabilimento piombinese del gruppo, ha sospeso le consegne dal momento che non sta ricevendo materie prime da ArcelorMittal.