Come previsto, la Commissione europea ha pubblicato oggi le sue proposte di modifica all'attuale regolamento n. 1013/2006 sulla spedizione transfrontaliera di rifiuti (Waste Shipment Regulation).
La Commissione ha ricordato che l'Ue esporta circa 33 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno, di cui quasi la metà è destinata a paesi non OCSE. Da ciò è derivato «un aumento dell'inquinamento legato al cattivo trattamento di parte di questi rifiuti in molti paesi di destinazione», si legge nella proposta. Per questo motivo la Commissione ha proposto di limitare l'export di tutti i rifiuti verso i paesi non OCSE. «Le esportazioni dell'Ue di rifiuti elencati in una "green-list" dovrebbero essere autorizzate solo per quei paesi non OCSE che notificano esplicitamente all'Ue la loro disponibilità a ricevere le esportazioni di rifiuti dell'Ue e dimostrano la loro capacità di trattare questi rifiuti in modo sostenibile dal punto di vista ambientale», viene spiegato nel documento. L'elenco sia dei paesi sia dei rifiuti autorizzati sarà stilato dalla Commissione.
Inoltre, le esportazioni di rifiuti verso i paesi dell'OCSE potrebbero essere oggetto di monitoraggio da parte dell'Ue. Bruxelles potrebbe optare per una sospensione delle esportazioni verso un dato paese nel caso in cui venissero sollevate preoccupazioni legate all'inquinamento e non vi fossero prove sufficienti che lo stesso paese sia in grado di gestire i rifiuti in modo sostenibile.
Ancora, l'Ue richiederebbe alle società esportatrici europee di dimostrare che le loro esportazioni sono sostenibili attraverso «audit indipendenti negli impianti ai quali spediscono i rifiuti, al fine di garantire che tali impianti operino in linea con i criteri secondo i quali i rifiuti vengono gestiti in modo ecologicamente sano».
Infine, la Commissione ha proposto di stabilire criteri per impedire che i rifiuti vengano falsamente esportati come "beni usati".
La proposta, che si pone l'obiettivo di aumentare la responsabilità dell'Ue verso i propri rifiuti, dovrà essere approvata dai membri dell'Unione europea e dal Parlamento europeo.