Il Ministero dei Trasporti ha comunicato che in Italia nel mese di giugno sono state immatricolate 132.457 autovetture, dato in calo del 23,13% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Il tasso di decremento percentuale è migliore di quello di maggio, quando il mercato aveva subito un crollo del 49,61%.
Il primo semestre 2020 si chiude con 583.960 autovetture immatricolate, il 46,09% in meno rispetto al dato dello stesso periodo del 2019 (1.083.184).
FCA ha fatto lievemente meglio del mercato nel suo complesso, registrando 18.561 immatricolazioni, in calo del 20,32% rispetto allo stesso mese del 2019. Nei primi sei mesi dell’anno FCA ha venduto 138.681 auto contro le 266.891 dello stesso periodo del 2019 (-48,04%). Fiat Panda resta la regina delle vendite nel mese di giugno (9.147 unità). Nella top 10 si trovano anche al terzo posto Lancia Ypsilon (3.508 unità), al sesto posto Fiat 500X (3.096 unità) e al nono posto Fiat 500 (2.739 unità).
Secondo Michele Crisci, presidente dell'UNRAE (Associazione delle case automobilistiche estere), «nonostante la quasi completa riapertura dell'economia, continua a giugno l'emorragia di immatricolazioni per la crisi senza precedenti innescata dal Covid-19, con una perdita che, senza il giorno lavorativo in più, sarebbe stata di quasi il 30%. Come atteso, la mera ripartenza delle attività economiche non basta a riavviare la domanda di autovetture da parte di famiglie e imprese, fiaccate dalla lunga chiusura e dalle fortissime preoccupazioni per un futuro altamente incerto». Crisci rileva che «d'altra parte, il sistema della distribuzione auto è in grandissima sofferenza, stretto tra la debolezza della domanda e la grave crisi di liquidità che l'attanaglia, appesantito da centinaia di migliaia di veicoli in stock e con le risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità che faticano a essere erogate».
Daniel Bettelli