Nel 2020, anno segnato dall’emergenza Covid-19, sia le importazioni sia le esportazioni di acciaio hanno registrato cali percentuali a due cifre negli scambi tra l'Italia e i paesi extra UE. Secondo gli ultimi dati diffusi da Federacciai, la federazione delle imprese siderurgiche italiane, nel 2020 l’Italia ha importato dai paesi extra UE 8,2 milioni di tonnellate di acciaio, ossia il 25,7% in meno rispetto al 2019. Allo stesso tempo, l'export ha mostrato una miglior tenuta ammontando a 3,7 milioni di tonnellate, il 15,1% in meno su base annua.
Sul versante dell'import, i prodotti lunghi nel 2020 hanno fatto registrare un calo del 19,2%. In particolare, le importazioni di vergella sono scese del 6,7%, a 195mila tonnellate. Allo stesso tempo l’import di laminati mercantili (barre) è calato del 26,9%, a 144mila tonnellate.
L'import di acciai piani è diminuito del 24%. Tra i prodotti più importati, ci sono stati i coils (2.383.000 t, -30,1%), le lamiere a freddo (683mila t, -17%), le lamiere zincate a caldo (463mila t, -36,6%), la banda stagnata (269mila t, +39,4%), le lamiere a caldo e i larghi piatti (233mila t, -8,6%), i lamierini magnetici (218mila, -4,4%),
Per quanto riguarda l'export, sono stati registrati un -14,8% per i prodotti lunghi e un -1,8% per i piani. Sono calate sia le esportazioni di tondo per cemento armato (429mila t, -25%) sia quelle di vergella (334mila t, -14,8%), mentre sono cresciute quelle di rotaie e armamento (79mila t, +172,4%). Le esportazioni di laminati mercantili hanno fatto registrare diversi andamenti: quasi stabili le bramme (-0,9%) con 106.000 tonnellate, in crescita i piatti (+3,1%) con 33mila tonnellate, in calo i profilati (-20,8%) con 38mila tonnellate.
Passando ai piani, sono calate le esportazioni di coils (275mila t, -22,5%), di lamiere a freddo (148mila t, -17,8%), di lamierini magnetici (12mila t, -25%), di lamiere elettrozincate (17mila t, -32%), di lamiere con altri rivestimenti metallici (8mila t, -27,3%). È invece cresciuto l’export di lamiere a caldo e larghi piatti (297mila t, +33,2%), di banda stagnata (48mila t, +50%) e di lamiere zincate a caldo (255mila t, +4,5%).
Venendo infine ai prodotti di 1ª trasformazione, nel 2020 le esportazioni di tubi senza saldatura sono ammontate a 297mila t, quelle di tubi saldati a 312mila t, facendo segnare rispettivamente diminuzioni del 26,1% e del 29,3%. L'export di filo trafilato si è attestato a 278mila tonnellate (+10,3%), mentre quello di nastri a freddo è ammontato a 63mila tonnellate (-4,5%). Barre e trafilati a freddo infine hanno fatto segnare una flessione del 16% con 131mila tonnellate esportate.
Si riportano di seguito le variazioni in relazione ai volumi delle varie categorie di prodotti importate ed esportate (dati espressi in migliaia di tonnellate).
Prodotto |
Import |
Export |
Saldo |
|||||
2019 |
2020 |
Variaz. |
2019 |
2020 |
Variaz. |
2019 |
2020 |
|
Lingotti e semilavorati |
4.303 |
3.027 |
-29,7 |
348 |
176 |
-49,4 |
-3.955 |
-2.851 |
Prodotti lunghi |
452 |
365 |
-19,2 |
1.250 |
1.065 |
-14,8 |
798 |
700 |
Prodotti piani |
5.860 |
4.453 |
-24 |
1.191 |
1.170 |
-1,8 |
-4.669 |
-3.283 |
Prodotti 1ª trasformazione (*) |
368 |
301 |
-18,2 |
1.338 |
1.098 |
-17,9 |
970 |
797 |
Prodotti 2ª trasformazione (**) |
80 |
73 |
-8,8 |
177 |
146 |
-17,5 |
97 |
73 |
TOTALE |
11.063 |
8.219 |
-25,7 |
4.304 |
3.655 |
-15,1 |
-6.759 |
-4.564 |
(*) Tubi senza saldatura e saldati, semilavorati fucinati e fucinati in barre, barre e profilati a freddo, filo trafilato, nastro a freddo.
(**) Profilati per miniere e saldati, materiale per impalcature, accessori per tubi, flange, lamiere striate, graniglie e polveri di ghisa.
Stefano Gennari