Import pressoché stabile, export in lieve aumento. Questo il quadro che emerge attraverso gli ultimi dati forniti da Federacciai sulle importazioni ed esportazioni di prodotti siderurgici tra Italia e paesi extra UE.
Nei primi undici mesi del 2019, secondo i dati raccolti da Federacciai, l’Italia ha importato dai paesi extra UE 10,565 milioni di tonnellate di acciaio, ossia l'1% in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Allo stesso tempo, l'export è ammontato a 3,972 milioni di tonnellate, facendo registrare un incremento del 5,2% su base annua.
Sul versante dell'import, i prodotti lunghi hanno fatto registrare un calo del 38,1%. In particolare, le importazioni di vergella sono calate del 43,8%, a 199.000 tonnellate, una variazione che le fonti interpellate da SteelOrbis attribuiscono principalmente alla salvaguardia UE e, in misura minore, ai prezzi (quelli nazionali sono rimasti su un livello tale da scongiurare grosse infiltrazioni da paesi terzi). Allo stesso tempo l’import di laminati mercantili (barre) è sceso del 35,0%, a 294.000 t.
L'import di acciai piani è diminuito del 3,6%. Tra i prodotti più importati, vi sono i coils (3,265 milioni t, +3%), le lamiere a freddo (773.000 tonnellate, -5,0%), le lamiere zincate a caldo (706.000 tonnellate, +0,9%), i lamierini magnetici (216.000 tonnellate, -37,4%), la banda stagnata (182.000 t, -23,8%), le lamiere a caldo e i larghi piatti (234.000 t, -17,3%).
Per quanto riguarda l'export, sono stati registrati un -3,6% per i prodotti lunghi e un +13,8% per i piani. Sono calate leggermente le esportazioni di tondo (518.000 t, -1,1%) e sono diminuite quelle di vergella (362.000 t, -6,0%).
Passando ai piani, sono più che raddoppiate le esportazioni di coils (315.000 t, +131,6%), mentre è calato l’export di lamiere a caldo e larghi piatti (202.000 t, -7,8%), lamiere a freddo (167.000 t, -16,5%), lamierini magnetici (14.000, -6,7%), lamiere elettrozincate (24.000 t, -14,3%), lamiere a rivestimento organico (58.000 t, -10,8%) e lamiere con altri rivestimenti metallici (10.000 t, -23,1%).
Venendo ai prodotti di 1ª trasformazione, in gennaio-novembre le esportazioni di tubi senza saldatura sono ammontate a 370.000 t, quelle di tubi saldati a 413.000 t, facendo segnare rispettivamente aumenti del 7,6% e del 21,5%.
Si riportano di seguito le variazioni in relazione ai volumi delle varie categorie di prodotti importate ed esportate (dati espressi in migliaia di tonnellate).
Prodotto |
Import |
Export |
Saldo |
|||||
Gen-nov 2018 |
Gen-nov 2019 |
Variaz. |
Gen-nov 2018 |
Gen-nov 2019 |
Variaz. |
Gen-nov 2018 |
Gen-nov 2019 |
|
Lingotti e semilavorati |
3.444 |
4.118 |
+19,6 |
275 |
335 |
+21,8 |
-3.169 |
-3.783 |
Prodotti lunghi |
701 |
434 |
-38,1 |
1.192 |
1.192 |
-3,6 |
491 |
715 |
Prodotti piani |
5.795 |
5.585 |
-3,6 |
947 |
947 |
+13,8 |
-4.848 |
-4.507 |
Prodotti 1ª trasformazione (*) |
443 |
353 |
-20,3 |
1.159 |
1.159 |
+7,8 |
716 |
896 |
Prodotti 2ª trasformazione (**) |
78 |
75 |
-3,8 |
203 |
203 |
-20,7 |
125 |
86 |
TOTALE |
10.461 |
10.565 |
+1,0 |
3.776 |
3.972 |
+5,2 |
-6.685 |
-6.593 |
(*) Tubi senza saldatura e saldati, semilavorati fucinati e fucinati in barre, barre e profilati a freddo, filo trafilato, nastro a freddo.
(**) Profilati per miniere e saldati, materiale per impalcature, accessori per tubi, flange, lamiere striate, graniglie e polveri di ghisa.
Stefano Gennari