Italia: associazioni auto rivolgono al governo proposte per il rilancio

mercoledì, 24 marzo 2021 17:17:28 (GMT+3)   |   Brescia
       

Un piano strategico per guidare il mercato verso l'elettrificazione dei veicoli e accelerare gli investimenti per le nuove tecnologie, con particolare attenzione all'automazione, alla connettività, alla diffusione delle infrastrutture (pubbliche e domestiche), anche per l'idrogeno. Rifinanziare con urgenza gli incentivi in esaurimento e rendere strutturale almeno fino al 2026 l'ecobonus e, ancora, intervenire su detraibilità IVA e deducibilità dei costi per rendere più appetibili le auto aziendali, seguendo l'esempio di Germania e Francia. Sono queste alcune delle proposte che le principali organizzazioni del settore automotive – Anfia, Federauto, Unrae – hanno rivolto al governo questa mattina, durante un evento congiunto intitolato "Guidare la transizione ecologica". 

I presidenti delle tre associazioni – Paolo Scudieri di Anfia, Adolfo De Stefani Cosentino di Federauto, Michele Crisci dell'Unrae – hanno ricordato i dati della crisi indotta dalla pandemia di Covid-19 nel 2020, con la perdita nelle vendite del 27,9% di autovetture, del 15,1% di veicoli commerciali, del 14,4% di veicoli industriali, del 21,7% di rimorchi e semirimorchi e del 24,8% di autobus. Gli incentivi approvati hanno mitigato in parte il calo delle immatricolazioni, di cui ha beneficiato anche l'occupazione del settore, registrando quasi 100 milioni di ore di cassa integrazione (più che raddoppiate nel confronto con il 2019) rispetto al totale di circa 3 miliardi di ore dell'intero settore industriale. Secondo i dati, nel 2020, a fronte di un contestuale incentivo, sono state rottamate 125.000 vetture obsolete ed inquinanti che hanno contribuito ad un risparmio di oltre 61.000 tonnellate di CO2/anno ma, nonostante questo, l'Italia ha ancora un parco circolante autovetture tra i più vecchi d'Europa.

«Il governo è cambiato da poco, ma quello che l'auto rappresenta per il Paese rende necessaria una interlocuzione costante. Sarebbe curioso non ascoltare un comparto che pesa il 20% del Pil», ha affermato Michele Crisci, presidente dell'Unrae, il quale ha aggiunto che «si potrebbe prevedere un piano di detrazioni fiscali per privati e aziende che vogliono investire nelle infrastrutture di ricarica, come avviene nell'edilizia con il bonus per riqualificare le facciate degli edifici». «Il futuro è ambizioso, impegnativo. Abbiamo bisogno di un dialogo costante con il governo», ha sottolineato il presidente dell'Anfia, Paolo Scudieri. 


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