Parlando a margine della ISRI National Convention 2018 svoltasi la settimana scorsa a Las Vegas, Salam Al Sharif, presidente del Bureau of Middle East Recycling, ha sottolineato che con la rapida urbanizzazione di Dubai, per esempio, la situazione relativa all’inquinamento atmosferico di Pechino è stato un campanello d’allarme per molte economie in via di sviluppo nel Golfo per capire il ruolo dell’acciaio e degli altri materiali nel loro sviluppo insieme alle loro responsabilità in tema di riciclaggio. Inoltre, la scossa commerciale provocata dalle iniziative cinesi, come per esempio il Greene Fence nel 2012 e il National Sword nel 2017 “hanno fornito delle opportunità ai riciclatori del Medio Oriente”. Al Sharif ha aggiunto che “il Golfo rappresenta un eccellente cortile per molte economie del mondo. I tassi di riciclaggio stanno crescendo, è stata adottata una meccanizzazione migliorata, i margini sono aumentati e il know how domestico ci permette di essere sempre più preparati dinnanzi a possibili sorprese”.
Al Sharif ha continuato: “Noi operiamo in Medio Oriente, ma guardiamo al mondo come un’unica regione. La popolazione crescerà in tutto il globo, e le stime affermano che entro la fine del secolo raggiungeremo i 10 miliardi di persone. Il riciclaggio può salvare il 95% del consumo di energia, oltre che diminuire milioni di tonnellate di emissioni e inquinamento. È l’unica risposta sostenibile”.
Parlando direttamente con SteelOrbis, Al Sharif ha ribadito il suo forte impegno nel riciclaggio attraverso la partecipazione annuale alla Giornata Mondiale del Riciclo del 18 marzo, ricordando la fondazione del Bureau of International Recycling (BIR). “Il riciclaggio è il risparmio di risorse e di per sé è una settima risorsa (con aria, acqua, carbone, petrolio, gas naturale e metalli)”, ha continuato. “Dobbiamo impegnarci maggiormente nella missione e riciclare in maniera più sofisticata”.