IREPAS, Veysel Yayan: in Turchia il consumo di acciai finiti vedrà un modesto aumento nel 2022

lunedì, 30 maggio 2022 16:44:32 (GMT+3)   |   Taichung
       

La Turchia è uno dei cinque paesi che hanno continuato a registrare un aumento della produzione di acciaio durante la pandemia. Così ha affermato il dott. Veysel Yayan, segretario generale dell'Associazione turca dei produttori di ferro e acciaio (TCUD), intervenendo all'evento IREPAS e SteelOrbis in corso a Istanbul dal 29 al 31 maggio. La Turchia ha prodotto 35,8 milioni di tonnellate di acciaio grezzo nel 2020, con un aumento del 6,1% su base annua, e 40,4 milioni di tonnellate nel 2021, in crescita del 12,7%. Yayan ha dichiarato che la Turchia continuerà a crescere e che anche quest'anno aumenterà la sua produzione di acciaio grezzo, che supererà i 40 milioni di tonnellate. Per quanto riguarda i tassi di sfruttamento della capacità, ha affermato che quest'anno ci sarà una leggera diminuzione rispetto al 74,8% dello scorso anno, ma verrà raggiunto comunque il 74% circa nei prossimi mesi.

Secondo il funzionario della TCUD, la produzione turca di acciai lunghi, ammontata a 26,8 milioni di tonnellate nel 2021, ha avuto un andamento altalenante lo scorso anno, in parte perché la domanda è rimasta stabile e in parte perché alcune capacità produttive sono state trasferite alla produzione di acciai piani: uno dei maggiori produttori è passato infatti dai prodotti lunghi ai prodotti piani. Yayan ha ricordato che il consumo di acciai finiti della Turchia era stato di 36 milioni di tonnellate nel 2017. Era poi diminuito drasticamente a 26 milioni nel 2019, per lo stesso motivo, e nel 2021 era risalito a 33,4 milioni. Per l'anno in corso è previsto un modesto aumento. Mentre inizialmente era stato previsto un consumo di 36,5 milioni di tonnellate di acciai finiti, il dato sarà ora inferiore a causa del deterioramento delle condizioni economiche e di altri sviluppi imprevedibili. Durante i primi tre mesi del 2022, il consumo di acciai lunghi della Turchia è diminuito del 14% su base annua a causa delle difficili condizioni di credito e delle aspettative negative dei clienti.

Commentando lo sfruttamento della capacità dei forni elettrici ad arco (EAF) e degli altiforni (BOF), Veysel Yayan ha affermato che nel 2020 la quota EAF della Turchia rispetto alla produzione totale era del 69,2%, mentre la quota BOF era del 30,8% e, con le nuove capacità previste prossimamente, la quota EAF raggiungerà circa il 73%. Ha sottolineato che un aumento della quota della produzione EAF darà alla Turchia un vantaggio in termini di lotta al cambiamento climatico.

Per quanto riguarda le importazioni di rottame, il segretario generale della TCUD ha dichiarato che la Turchia ha diverse fonti di rottame e che non dipende solamente dagli Stati Uniti e dall'Ue. Gli Stati Uniti detengono la quota maggiore, mentre il Venezuela è un nuovo arrivato e anche la Libia rappresenta un'importante fonte di rottame. 

Infine, Yayan ha affermato che anche il consumo di acciaio della Turchia sta aumentando in modo significativo e, sebbene possano esserci alcune fluttuazioni, non si prevedono diminuzioni poiché l'economia turca è dinamica e perrmangono esigenze di tipo infrastrutturale. Ha aggiunto che gli acciai lunghi rimarranno dominanti nell'industria siderurgica turca, sebbene le esportazioni non siano così elevate come 10-15 anni fa. La quota delle esportazioni di prodotti lunghi sul totale delle esportazioni di acciaio della Turchia è scesa al 30% dal 50% perché sono aumentate le spedizioni di prodotti piani.


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