Secondo l’ultima relazione pubblicata da IREPAS, associazione internazionale dei produttori ed esportatori di prodotti siderurgici lunghi, «Il mercato globale dei lunghi è sovraffollato e sovraccarico. La situazione è peggiorata al punto da diventare strutturale». La concorrenza che al momento pesa sul mercato globale dei lunghi è senza precedenti, ha evidenziato l’associazione, e sta dando luogo a una crisi in cui i margini sono ai minimi storici, ed è diventato di fatto impossibile trattare a prezzi più elevati.
È anche la prima volta che i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio raggiungono il 50%, il che sta paradossalmente creando scompiglio sul mercato statunitense e, com’era prevedibile, anche sui mercati internazionali. In questo scenario sta calando anche la domanda di prodotti lunghi in Europa e Turchia, dove non ci sono segnali di cambiamento a meno che non si sblocchi il consumo da parte degli utilizzatori finali. Come se non bastasse, l’economicità delle billette provenienti dall’Asia preme ulteriormente sui prezzi dei lunghi.
«I prezzi delle billette in acciaio provenienti dall’Estremo Oriente e dal Sudest asiatico calano di giorno in giorno», si legge nel rapporto, al punto che stanno sostituendo il rottame: è più economico iniziare il processo di laminazione dal semilavorato piuttosto che iniziare a produrre dalla materia prima.
Il ruolo della Cina è ancora ingombrante nel mercato dei prodotti lunghi: la sovraccapacità, la debolezza della domanda interna, i minori costi di produzione tramite AF e i supporti governativi all’esportazione indicano che questa tendenza è destinata a proseguire. Secondo i dati riportati da IREPAS, nel primo trimestre del 2025 le esportazioni cinesi di lunghi sono aumentate di oltre il 100% su base annua. La presenza massiccia del Paese e la forte inferiorità dei prezzi dei suoi prodotti, inoltre, mettono in difficoltà i produttori di altri paesi asiatici, che hanno difficoltà a ritagliarsi una fetta di mercato.
Come sottolineato dalla stessa IREPAS dall’inizio dell’anno a oggi, è sempre più complesso formulare previsioni sulle tendenze future, poiché il mercato è instabile e poco redditizio, nonché fortemente dipendente dalle decisioni politiche. Conclude però con una nota positiva: secondo le previsioni dell’OCSE per il 2025, la domanda cinese di lunghi scenderà a causa della crisi economica, mentre è probabile che si verificherà un aumento della richiesta nella regione dell’ASEAN e nell’area MENA.