Nel 2020 la domanda di acciaio è stata fortemente influenzata dalla pandemia di COVID-19, tuttavia dovrebbe mostrare una ripresa il prossimo anno, non solo in Cina bensì a livello globale. È quanto si legge nell'ultimo rapporto mensile di IREPAS, l'associazione dei produttori ed esportatori mondiali di acciai lunghi. IREPAS ha sottolineato che, mentre i produttori dell'UE e degli Stati Uniti sono protetti da misure commerciali, i produttori russi, ucraini, turchi, iraniani e brasiliani potrebbero affrontare delle difficoltà nel 2021. Nell'ultimo periodo le importazioni cinesi di HBI, ghisa, bramme e billette hanno cominciato a diminuire. Non è da escludere che, nei prossimi quattro mesi, il Paese del Dragone possa tornare ad essere un esportatore netto anziché un importatore netto. Tuttavia, non sono previsti grandi cambiamenti prima delle festività legate al capodanno cinese.
Secondo l'associazione, la possibile revoca del divieto alle importazioni di rottame da parte di Pechino avrebbe un impatto sugli sviluppi del mercato siderurgico globale. L'ipotesi che possa non esserci materiale a sufficienza per soddisfare la richiesta cinese potrebbe portare i fornitori di rottame ad aumentare i prezzi.
IREPAS ha sottolineato quanto il mercato dei lunghi stia diventando sempre più regionalizzato a causa delle misure protezionistiche, soprattutto nell'UE e negli USA. Tuttavia, sebbene il mercato statunitense sia ancora in eccesso di offerta e caratterizzato da una domanda debole, la proclamata vittoria di Biden alle presidenziali USA ha dato luogo a discussioni su un eventuale ritiro delle misure di salvaguardia della Section 232.