L'Unione europea ha chiesto all'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) di istituire un comitato di esperti incaricato di perseguire l'eliminazione delle restrizioni illegali imposte dall'Indonesia sul commercio delle materie prime necessarie alla produzione di acciaio inossidabile (in particolare, minerale di nichel e minerale di ferro). Lo ha reso noto di recente la Commissione europea, aggiungendo che nessun membro del WTO è autorizzato a limitare le esportazioni di materie prime imponendo restrizioni illegali a favore dei produttori nazionali.
Valdis Dombrovskis, vice presidente esecutivo e commissario per il commercio, ha affermato che «questi sono tempi molto difficili per il settore siderurgico dell’Unione europea, che si trova di fronte a sovraccapacità globale, sovvenzioni illegali e altre restrizioni commerciali, nel mezzo della crisi economica causata dal COVID-19. Prenderemo tutte le misure possibili per sostenere i nostri operatori siderurgici in questa situazione difficile».
La richiesta dell’UE di istituire un comitato del WTO sarà discussa il 25 gennaio durante la riunione dell'organo di conciliazione (Dispute Settlement Body, DSB). Una volta istituito e composto il comitato, verrà presentato un calendario per il caso.
Secondo quanto dichiarato dalla Commissione europea, negli ultimi dieci anni la produzione europea di acciaio inossidabile ha raggiunto livelli minimi, mentre l'Indonesia è destinata a diventare il secondo più grande produttore al mondo dopo la Cina, «favorita da vantaggi ingiusti e illegali». A gennaio 2020, il paese del Sud-est asiatico ha introdotto un divieto totale sulle esportazioni di minerale di nichel, riservandolo alla produzione di acciaio inossidabile indonesiano. Inoltre, le imprese locali sono obbligate a sottoporre le loro materie prime a determinate operazioni di lavorazione o purificazione in Indonesia prima dell'esportazione e ciò limita ulteriormente le esportazioni di materie prime non trasformate.