La banca internazionale olandese ING ha diffuso le proprie previsioni sul futuro del mercato europeo del carbonio:
Quest’anno le EAU (European Union Allowances) sono state sotto pressione per via di una bassa produzione industriale e un aumento della produzione di energia rinnovabile, che hanno portato i prezzi del carbonio a registrare il livello più basso dal 2021, pari a 52 €/t nel mese di febbraio.
In particolare, l’aumento dei costi energetici e la bassa domanda continuano a esercitare pressioni sulle attività industriali in Europa. Il prossimo anno, infatti, è previsto un ulteriore calo della produzione che potrebbe portare a un’escalation delle tensioni commerciali. Nel frattempo, il numero di aste per il programma REPowerEU messo in atto dalla Commissione europea (CE) per raccogliere 20 miliardi di euro con l’obiettivo di finanziare il programma ha aumentato l’offerta, contribuendo alla pressione al ribasso sui prezzi. La CE prevede di mettere all’asta circa 147 milioni di quote EAU entro la fine del 2026. Un obiettivo di 20 miliardi di euro significa che ciascuna quota dovrebbe raggiungere un prezzo medio di circa 80 €/t, ben al di sopra dei livelli attuali. Di conseguenza, l’Unione Europea dovrebbe vendere più quote o abbassare il proprio obiettivo di finanziamento. Nel primo caso, aumenterebbe la pressione sui prezzi.
In ultima analisi, anche se è probabile che i prezzi del carbonio tendano a salire il prossimo anno, l’aumento potrebbe essere più modesto delle aspettative iniziali. In conclusione, ING prevede che i prezzi del carbonio raggiungeranno 70 €/t nel primo trimestre del 2025 e 74 €/t nell’intero anno.