In India è stata presentata ieri la legge di bilancio per l'anno fiscale 2021/22, con la quale si propone tra le varie cose la sospensione dei dazi antidumping sulle importazioni di alcuni prodotti in acciaio dalla Cina. Nello specifico, barre e aste in acciaio legato e prodotti piani rivestiti o placcati in zinco o alluminio.
Secondo un funzionario governativo, la sospensione dei dazi avrà effetto a partire dal 2 febbraio e rimarrà in vigore fino al 30 settembre di quest'anno.
I dazi sono stati imposti lo scorso giugno a fronte del peggioramento delle relazioni sino-indiane e dei conflitti armati al confine tra i due paesi. La loro sospensione è stata proposta sulla base dell'incremento dei prezzi dell'acciaio nel mercato indiano e del conseguente aumento dei costi di produzione per le industrie consumatrici, la maggior parte delle quali sono micro, piccole e medie imprese (che rappresentano il 30% del totale della produzione manifatturiera indiana).
Il disegno di bilancio ha proposto di abbassare i dazi sull'import di semilavorati, prodotti piani, prodotti lunghi in acciaio inox, legato e non legato, da un'aliquota del 10-12% ad una uniforme del 7,5%.
L'Engineering Export Promotion Council (EEPC), l'organizzazione degli esportatori di prodotti ingegneristici che costituiscono un segmento chiave del consumo di acciaio, ha accolto con favore il passaggio a tariffe più basse e la sospensione dei dazi antidumping e compensativi: questo offrirà una "tregua" dall'aumento dei costi dell'acciaio, che aveva reso non competitivi i prezzi export dei prodotti sui mercati globali.
Mahesh Desai, presidente di EEPC India, ha dichiarato che «le nostre insistenti richieste al governo di frenare l'aumento dei prezzi dell'acciaio sono state ascoltate e recepite nel bilancio. È stata un’ottima mossa. La sospensione dei dazi antidumping e compensativi e la riduzione dell'aliquota dei dazi faranno una differenza significativa».