Nonostante le operazioni di estrazione di minerale di ferro nello stato di Goa, nell'India occidentale, si siano interrotte a mezzanotte del 15 marzo, si stima che 2 milioni di tonnellate di minerale siano state estratte legalmente, ha comunicato un funzionario del governo.
Il funzionario ha riferito che gli operatori minerari di Goa hanno estratto circa 2 milioni di tonnellate di minerale a metà febbraio, quando la Corte Suprema indiana ha stabilito che 88 licenze minerarie erano illegali e che le miniere avrebbero dovute interrompere ogni attività entro il 15 marzo.
Dal momento che la corte ha stabilito che i rinnovi delle licenze minerarie sono illegali se non ottenuti tramite un processo di vendita all’asta, lo status legale del minerale estratto dopo il verdetto della Corte si è posizionato in una "area grigia legale", ha affermato il funzionario governativo.
Alla luce dell’ordinanza del tribunale sulla chiusura delle operazioni minerarie, il governo di Goa ha ordinato di fermare anche tutti i trasporti di minerale dalle aree minerarie, ha riferito la stessa fonte.
A causa del divieto di trasporto, non solo non sarà possibile spostare i 2 milioni di tonnellate di minerale grezzo già estratto, ma gli operatori minerari non potranno stipulare contratti di esportazione in relazione alle giacenze esistenti.
Un comitato di gabinetto del governo di Goa ha consigliato che quest'ultimo presenti una petizione di revisione alla Corte Suprema, per cercare di modificare l’ordinanza precedente e consentire ai titolari delle locazioni minerarie di continuare le operazioni minerarie fino al momento in cui si terranno le aste e le locazioni saranno assegnate ai nuovi operatori minerari, ha dichiarato il funzionario.
Vengono intanto vagliate altre azioni legali sulla possibilità di chiedere indicazioni giudiziarie sullo status giuridico del minerale già estratto, oltre alla proposta petizione di revisione.