La Direzione generale degli scambi commerciali dell'India (DGTR) ha avviato un riesame del dazio antidumping attualmente in vigore sul coke metallurgico a scarso tenore di ceneri proveniente da Cina e Australia. Lo ha comunicato un rappresentante del governo il 14 dicembre.
Il funzionario ha dichiarato che il riesame è stato avviato in seguito alla richiesta presentata da Mukund Limited, dall’associazione indiana dei produttori di ferroleghe e da Orissa Metalliks Limited.
I soggetti in questione affermano che le circostanze che sussistevano quando il dazio antidumping è stato imposto nel 2016 sono cambiate in modo significativo e che l'attuale dazio antidumping, quindi, non è più giustificabile.
Le altre motivazioni riportate dai richiedenti il riesame sono state che uno dei maggiori produttori indiani di coke metallurgico a scarso tenore di ceneri che aveva presentato l’originaria petizione antidumping - sulla base della quale la DGTR aveva imposto il dazio nel 2016 - era in quel momento soggetto a procedura fallimentare. Inoltre, secondo quanto riportato dal funzionario, il prezzo allo sbarco del coke metallurgico a basso tenore di cenere è aumentato drasticamente da quando è stato imposto il dazio antidumping, e i consumatori domestici del prodotto non dovrebbero sobbarcarsi gli oneri aggiuntivi provocati dalle tariffe d’importazione.
In seguito ad un’indagine antidumping, nel 2016 l'India aveva istituito dazi antidumping sulle importazioni di coke metallurgico a scarso tenore di ceneri pari a 20 $/t per il materiale proveniente dalla Cina e pari a 16,29 $/t per quello importato dall’Australia.