Giornata di grande mobilitazione di piazza dei lavoratori del Gruppo Ilva, che protestano contro il piano di esuberi di AM Investco Italy, il quale venerdì ha confermato i 4.000 esuberi programmati (di cui 3.300 a Taranto). Dalle 7 di stamane sono scattate all'Ilva di Taranto 24 ore di sciopero indette da Fim, Fiom, Uilm e Usb.
Nel frattempo, oggi alle 12:000, al Ministero dello Sviluppo Economico, avrà luogo il nuovo confronto tra azienda e sindacati proprio sull'occupazione dell'intero gruppo. Oltre a Taranto, sciopero anche a Genova Cornigliano e Novi Ligure.
Le due condizioni che oggi i sindacati dei metalmeccanici porranno alla futura gestione dell'azienda sono: rivedere i numeri degli esuberi, oggi quantificati in 4.000 sui 14.200 addetti totali del gruppo Ilva; rivedere le modalità di assunzione del personale.
Oltre a respingere con fermezza il numero di esuberi dichiarati, i sindacati hanno posto il problema del futuro dei lavoratori delle imprese collegate al siderurgico: si tratta, a Taranto, di 7.603 lavoratori e lavoratrici dell'indotto, dipendenti di circa 346 aziende (addetti alle pulizie civili, pulizie industriali, manutentori, carpentieri, autisti, addetti mensa, cuochi, elettricisti ecc.).
Fiom Cgil e Uilm hanno già detto che, con le proposte avanzate da AM Investco, non ci sono nemmeno le condizioni per cominciare a discutere, mentre il Governo, con il viceministro Teresas Bellanova, spinge comunque le parti a sedersi al tavolo e a costruire nella trattativa, con responsabilità e pazienza, un percorso che possa condurre all'accordo. "Il governo sta al fianco delle preoccupazioni dei lavoratori e non certo dall'altra parte" ha detto, secondo quanto riportato dalla stampa, il ministro della Difesa Roberta Pinotti. "So che nel mondo sindacale ci sono posizioni differenti - ha detto il ministro - ma è importante ribadire quello che mi ha detto Calenda e cioè che siamo interessati a far rispettare all'azienda tutto quello che è stato sottoscritto. I sindacati dovranno essere coinvolti nelle scelte. E noi vogliamo lavorare per diminuire il numero degli esuberi e per rivedere le condizioni che possono essere peggiorative dal punto di vista dei lavoratori".
A Taranto lo sciopero è accompagnato da presidi permanenti ai cancelli, mentre per domani, martedì 10 ottobre, è previsto un nuovo consiglio di fabbrica per decidere come proseguire la mobilitazione, anche alla luce degli esiti dell'incontro di oggi a Roma.
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