"Il nostro auspicio è che si vada avanti e che si realizzi un grande investimento che ha attratto investitori internazionali. Da lì può ripartire la questione meridionale, attraverso l'equilibrio tra occupazione, sviluppo e rispetto totale dell'ambiente". Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, parlando di Ilva a margine dell'assemblea di Federchimica, svoltasi ieri 4 giugno a Milano.
Dello stesso avviso anche Emma Marcegaglia: "Mi auguro che prevalga il senso di responsabilità da parte di tutti, e spero che il nuovo governo possa significare anche che questo contratto si chiuderà velocemente". Secondo Marcegaglia, "dire che Ilva va chiusa non sta né in cielo né in terra. Non si può fare a meno dell'industria di base".
"Mi pare di aver capito - ha aggiunto Marcegaglia - che ormai le distanze tra le parti sul numero di persone da assumere e da mantenere al lavoro siano abbastanza basse".
Sull'argomento Ilva è intervenuto anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, il quale si augura "che l'Ilva possa continuare a essere uno dei più grandi impianti industriali d'Europa, e che possa continuare a produrre acciaio nel rispetto e nella tutela della salute dei tarantini".
Intanto, è saltato il nuovo incontro tra i sindacati e ArcelorMittal, in programma per oggi, incontro che sarebbe servito a riaprire la trattativa sull'occupazione e sulla parte variabile dello stipendio dei lavoratori. Il gruppo franco-indiano avrebbe infatti intenzione di incontrare prima il neoministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. L'incontro potrebbe avvenire già entro questa settimana.