Ilva, Di Maio: "Gara irregolare, ma non ci sono i presupposti per annullarla"

venerdì, 24 agosto 2018 11:22:05 (GMT+3)   |   Brescia
       

Nella mattina di giovedì 23 maggio, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha spiegato in conferenza stampa la propria posizione sulle trattative per la cessione del Gruppo Ilva ad ArcelorMittal
Citando un parere dell'Avvocatura dello Stato, Di Maio ha spiegato che per il momento non ci sono i presupposti per annullare la gara con cui Ilva fu assegnata a ArcelorMittal. Il ministro ha dichiarato che la gara fu insieme legittima e illegittima, parlando di "delitto perfetto" e lasciando intendere che il governo continuerà le trattative con ArcelorMittal nonostante sia aperto alla possibilità di annullare la gara che ha assegnato Ilva al colosso internazionale dell'acciaio qualora dovesse presentarsi un nuovo soggetto con una valida offerta di acquisto: "potremmo revocare questa procedura per motivi di opportunità come previsto dalla legge". 

Secondo quanto dichiarato da Di Maio, il parere dell'Avvocatura sulla regolarità della gara di assegnazione dell'Ilva (che potrà essere letto integralmente solo alla fine del procedimento di assegnazione) conferma i dubbi del governo sulla legittimità della gara, ma allo stesso tempo non fornisce i presupposti per annullarla. L'Avvocatura confermerebbe i dubbi del governo almeno su due aspetti: lo spostamento dei termini per la conclusione del piano di adeguamento ambientale (dal 2016 al 2023) e la decisione – durante la gara tra a cordata guidata da ArcelorMittal e quella guidata da Jindal – di non permettere rilanci dopo le prime offerte (Jindal propose di alzare la sua offerta, ma il governo a guida PD, sentito il parere negativo dell'Avvocatura, negò questa possibilità).
In sostanza i legali di Stato sembrano avallare il lavoro dell'ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e dei commissari, pur segnalando imperfezioni, tanto che di Maio ha confermato "la data del 15 settembre per la chiusura della pratica". Il titolare del MiSE ha detto inoltre che ArcelorMittal resta l'unico interlocutore per le trattative sindacali in corso e che non sospenderà i tavoli di trattativa tra governo, compratori e sindacati. "Qui non ci si può illudere che prima si termina questa procedura e poi ci si mette al tavolo, perché noi in tre mesi [..] abbiamo trovato un delitto perfetto, cioè una gara sicuramente fatta male che ha dei vizi e che per noi è illegittima, ma allo stesso tempo sappiamo che il tempo stringe, e quindi se dobbiamo dire ai sindacati con chi parlare devono parlare sempre con Mittal, su cui non ho nessun problema a dire che è sempre stata in buona fede", ha detto Di Maio in conferenza stampa.
Il ministro si è dato altri quindici giorni anche per esaminare insieme con il ministro dell'Ambiente Sergio Costa la congruità dello slittamento dei termini per la realizzazione del piano di risanamento ambientale degli impianti da parte di ArcelorMittal. Un approfondimento, questo, che potrebbe avere l'obiettivo di negoziare al rialzo con ArcelorMittal sul piano occupazionale. 

Nel frattempo, un portavoce di ArcelorMittal ha confermato all'Ansa che il gruppo spera di ricevere il supporto del governo per raggiungere un'intesa con i rappresentanti dei lavoratori, aggiungendo: "ArcelorMittal si è comportata in buona fede durante tutto il processo di acquisizione di Ilva e questo comportamento è stato recepito dal ministro Luigi Di Maio". Vinta la gara, ArcelorMittal avrebbe dovuto prendere il controllo dell'Ilva a luglio 2018. La scadenza per il subentro negli impianti è stata però spostata al 15 settembre in accordo col nuovo governo. 


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