"Non lo annulleremo ma al contrario affronteremo tutti i temi dell'odg definito con il Sindaco di Taranto insieme a chi vorrà lavorare costruttivamente per la città invece di seguire la strada dei ricorsi e delle sparate demagogiche". Così il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda in un tweet pubblicato il 9 dicembre, riguardo al tavolo sull'Ilva fissato per il 20 di questo stesso mese.
A seguito della convocazione del tavolo, vi è stato un acceso botta e risposta tra il ministro e il governatore della Puglia Michele Emiliano: "Ho convocato il tavolo per il 20 senza voler escludere nessuno - aveva detto Calenda nei giorni scorsi, dopo la visita a sorpresa al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, successiva alla decisione della Regione e del Comune di presentare ricorso al Tar contro il Dpcm che autorizza il piano ambientale di ArcelorMittal per il siderurgico -. Sarei felice se partecipasse anche Emiliano - aveva aggiunto il ministro - ma è ovvio che bisogna prima ritirare i ricorsi: non si può discutere contemporaneamente su un tavolo negoziale e in aula di Tribunale".
Alla fine della scorsa settimana, intervistato da TgNorba, Emiliano aveva definito la visita di Calenda una "scorrettezza istituzionale", e aggiunto: "Calenda ha fatto il blitz a Taranto perché era disperato. L'azienda non gli dava più ascolto, perché aveva capito che il Governo non era l'interlocutore, e quindi aveva bisogno di tornare indietro rispetto a una sciocchezza che aveva combinato, ossia l'esclusione di Regione e Comune dalla trattativa. Se farà saltare il tavolo se ne assumerà le responsabilità". Contestualmente, aveva spiegato: "Noi proponiamo di rifare l'altoforno 5 con tecnologia a gas e di continuare a far lavorare almeno fino al 2025 gli altri tre a carbone. Così lo stabilimento diventa flessibile, si adatta ai mutamenti del mercato, ma inquina molto meno. E si mettono d'accordo città, Regione, Governo e acquirente". Su quest'ultimo, Emiliano aveva espresso qualche dubbio: "C'è il rischio che ArcelorMittal voglia chiudere l'Ilva e non farla funzionare. Noi dobbiamo assicurarci che il suo scopo sia di farla funzionare e non semplicemente togliersi davanti un concorrente".
Stamattina, parlando a margine del forum organizzato da Il Mattino a Napoli, Calenda ha replicato così all'ultimo attacco di Emiliano: "Il governatore della Puglia, in maniera un po' sprezzante, ha detto che sono disperato. Ha ragione, sono disperato di perdere 5,3 miliardi per un investimento al Sud e dovrebbe essere disperato lui quanto me. Quando il governatore vuole - ha continuato il ministro - la stanza è sempre aperta. Ho un tavolo convocato per il 20, peraltro chiesto dal Governatore, che aveva già partecipato a un tavolo di cui si era detto soddisfatto. Io sono al Ministero dello Sviluppo Economico in via Veneto. Sono andato a Taranto e sono pronto a ritornare in Puglia o a fare qualunque cosa".