Ilva: Calenda firma il decreto, il gruppo ad ArcelorMittal-Marcegaglia

martedì, 06 giugno 2017 10:01:40 (GMT+3)   |   Brescia
       

Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico, ha firmato ieri 5 giugno il decreto di aggiudicazione degli asset del Gruppo Ilva ad AM Investco Italy, la joint venture composta da ArcelorMittal e Marcegaglia, mettendo così il sigillo sull'indicazione arrivata dai commissari una decina di giorni fa.
Il decreto, spiega una nota del Ministero, autorizza i commissari straordinari dell'Ilva a procedere all'aggiudicazione dei complessi aziendali del gruppo alla cordata il cui capitale sociale risulta detenuto da ArcelorMittal Italy Holding (51%), ArcelorMittal S.A. (34%) e Marcegaglia Carbon Steel Spa (34%).
In conformità a quanto previsto dalle regole di gara, spiega la stessa nota, si svolgerà immediatamente una fase negoziale in esclusiva tra i commissari straordinari e l'aggiudicatario finalizzata ad eventuali miglioramenti dell'offerta vincolante, come previsto dalla procedura di gara. Il decreto indica le priorità sulle quali i Commissari dovranno svolgere tale negoziazione. Offerta economica Prezzo di acquisto: 1.800 milioni; Canone di affitto annuo: 180 milioni.

Piano ambientale L'esecuzione entro il 2023 del piano ambientale, in linea con quanto definito dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con l'effettuazione di investimenti per 1.137 milioni, tra i quali 301 milioni destinati alla copertura dei parchi minerari a tutela del territorio che insiste sulla centrale; 196 milioni alle cokerie e 179 milioni al piano acque. AM propone inoltre tecnologie per una ulteriore riduzione dell'impatto ambientale quali: la separazione magnetica delle scorie fini, nastri trasportatori elettrostatici per contenimento delle polveri, tecnologie per la riduzione dei gas e tecnologie per il trattamento delle acque. Al di fuori del piano vengono previste nuove tecnologie (ad oggi ad un diverso stadio di maturità) adottabili per mitigare ulteriormente l'impatto ambientale, nonché la disponibilità alla valutazione dell'impiego della tecnologia DRI e le condizioni della sua sostenibilità economica.

Produzione Il mantenimento della produzione a 6 milioni di tonnellate, sostanzialmente in linea con l'attuale, fino al completamento del Piano ambientale, come previsto dalla legge, e il successivo ripristino dei volumi nel 2024 ai livelli ante-sequestro nei limiti dell'AIA vigente (8 milioni di tonnellate) mediante tre altoforni.

Investimenti L'offerta prevede investimenti per circa 2.400 milioni, di cui 1.250 milioni di investimenti tecnologici e 1.150 milioni di investimenti ambientali.

Occupazione Il piano prevede un organico pari a 9.407 occupati (FTE) nel 2018, destinati a ridursi nell'arco del piano a 8.480 occupati costanti. Il costo del lavoro per FTE è indicato in 50.000 euro nel 2018 (in linea con i livelli attuali di Ilva Spa) e in 52.000 euro a partire dal 2021. Oggi l'organico delle società Ilva oggetto del trasferimento è composto da 14.220 lavoratori ed il ricorso alla CIG straordinaria riguarda complessivamente un massimo di 4.100 addetti.

Soddisfatti gli aggiudicatari, che nella serata di ieri hanno diffuso i loro primi commenti. "Siamo felici che AM Investco, il Consorzio con Marcegaglia e Banca Intesa Sanpaolo, sia stato scelto come un affidabile partner per Ilva - ha dichiarato Lakshmi Mittal, CEO di ArcelorMittal -. Vorrei cogliere questa opportunità per rassicurare tutti gli stakeholder che siamo consapevoli della fiducia che hanno riposto in noi".
"Quale partner industriale italiano del Consorzio vincitore - ha dichiarato invece Antonio Marcegaglia, Presidente e CEO di Marcegaglia SpA - ci impegneremo a fondo in spirito di collaborazione affinché tutte le parti interessate possano trarre il massimo beneficio da questa straordinaria opportunità di rilancio del più grande asset siderurgico europeo che è Ilva".


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