Il meccanismo europeo di adeguamento del carbonio alla frontiera (ovvero il Cbam, carbon border adjustment mechanism) avrà un impatto sulle esportazione brasiliane di acciaio, secondo un report del quotidiano Folha.
I ministri dell'Economia dei paesi membri dell'Ue hanno approvato recentemente a Bruxelles un testo di accordo sul Cbam. La proposta della Commissione Ue prevede che gli importatori europei acquistino certificati di carbonio corrispondenti al prezzo della CO2 pagato se la produzione fosse avvenuta nell'Unione. Se il produttore non-UE ha già pagato un prezzo per le sue emissioni, chi importa potrà detrarre integralmente il costo corrispondente.
Un rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) ha evidenziato che il Brasile è l'ottavo paese più esposto al meccanismo Cbam. La Russia è al primo posto, seguita da Cina, Turchia, Regno Unito, Ucraina, Corea del Sud e India.
L'acciaio sarebbe il prodotto più vulnerabile tra quelli esportati dal Brasile. La tassa sulle esportazioni di acciaio brasiliane potrebbe raggiungere i 3,3 dollari la tonnellata.
Gustavo Pinheiro, coordinatore dell'area economica a basso impatto di carbonio presso l'Istituto per il clima e la società (ICS), ha affermato che il mercato europeo esigerà prodotti più sofisticati e di alta qualità.
Se il Brasile smettesse di indirizzare le esportazioni di acciaio verso l'Europa a causa del Cbam, potrebbe perdere l'opportunità di produrre prodotti con un valore aggiunto più elevato, ha continuato Pinheiro.
Secondo Constanza Negri, responsabile del commercio estero presso la Confederazione delle industrie brasiliane (CNI), il Cbam aumenterà i prezzi all'esportazione e richiederà costi di adeguamento per le aziende brasiliane.