Questa settimana il ministro degli affari esteri canadese Chrystia Freeland si è incontrata nuovamente con il rappresentante commerciale degli Stati Uniti per continuare le discussioni sull'accordo nordamericano di libero scambio (NAFTA). I colloqui di questa settimana sono stati descritti da diverse fonti vicine al dossier come “tesi”, “schietti” e “lenti”, in particolare su questioni importanti come i dazi sulle automobili e i dazi della Section 232 su acciaio e alluminio. Inoltre, il Canada continua a fare pressioni per il mantenimento del sistema indipendente di risoluzione delle controversie nel NAFTA (capitolo 19), mentre il rappresentante USA per il commercio Robert Lighthizer ha formalmente chiesto che venga abolito.
Il Canada sta cercando rassicurazioni da parte dei funzionari commerciali statunitensi sul fatto che il paese verrà riconosciuto come partner commerciale speciale, e che sarà che protetto dalle attuali e future tariffe punitive. Il Canada ha fin dall’inizio sostenuto di non rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e, pertanto, continua a chiedere l’esenzione dai dazi della Section 232.
L’amministrazione statunitense, che il mese scorso ha raggiunto un accordo di massima con il Messico, sta ora spingendo per ottenere un accordo con il Canada entro il 1° ottobre, per far sì che i 90 giorni richiesti dal Congresso per la firma di un nuovo NAFTA non scadano dopo il cambio di presidenza messicana (Andrés Manuel López Obrador, successore di Peña Nieto, entrerà in carica 1° dicembre).