Gruppo Arvedi, nel 2018 crescono produzione e vendite

mercoledì, 12 giugno 2019 11:11:15 (GMT+3)   |   Brescia
       

Produzione e vendite in crescita, redditività sostanzialmente stabile. Questo in sintesi i risultati ottenuto dal gruppo cremonese Arvedi nell'esercizio 2018. Al 31 dicembre 2018 il gruppo ha registrato volumi di produzione pari a 4,5 milioni di tonnellate, in aumento del 5% su base annua. Allo stesso tempo, i ricavi consolidati sono cresciuti del 9,5%, raggiungendo a 3,126 miliardi di euro, «grazie anche al favorevole andamento dei prezzi medi di vendita, in particolare della prima metà dell'anno» ha spiegato Arvedi in una nota. 

Il gruppo, prima azienda siderurgica nazionale a proprietà italiana e fra i primi cento produttori mondiali, ha dichiarato che la marginalità operativa lorda nel 2018 è stata in linea con quella dell'esercizio precedente. Il MOL consolidato si è attestato infatti a 460,4 milioni di euro, contro i 466,7 del 2017. Secondo Arvedi si tratta di un risultato «di particolare importanza, tenuto conto dell'andamento del mercato, contrassegnato da un deciso rallentamento degli ultimi mesi dell'anno». 

«Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti nel 2018 - ha dichiarato il Cavalier Giovanni Arvedi, presidente del gruppo - perché confermano la solidità e la competitività del nostro gruppo, ormai stabilmente tra i maggiori player del settore a livello nazionale e internazionale». A contribuire maggiormente al risultato (MOL) è stato il comparto dell'acciaio al carbonio, che incide per circa l'85% sul totale, mentre tra le società del Gruppo a dare il maggior contributo è stata Acciaieria Arvedi, che da sola vale circa il 73%.
Nel 2018 il risultato operativo consolidato del gruppo è ammontato a 269,6 milioni di euro, mentre il risultato netto consolidato è in linea con quello del precedente esercizio posizionandosi a 164,7 milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto si è ridotto a 580,5 milioni di euro, dai 653,2 milioni del 2017.

In termini di investimenti, nel periodo 2007-2018 Arvedi ha investito complessivamente 1,86 miliardi di euro per ammodernare e sviluppare le società del gruppo. Di questi, 1,2 miliardi sono stati destinati ad Acciaieria Arvedi Spa di Cremona. «Grazie agli investimenti effettuati e alle ottimizzazioni perseguite dal lato dei costi di produzione e di trasformazione - ha commentato il presidente Arvedi - oggi tutte le società hanno basi industriali molto solide, sia in termini di processi che di prodotto tali da potere competere efficacemente. E il processo di miglioramento è tuttora in corso in tutte le nostre aziende impegnate in nuovi importanti piani di investimento».

«A livello prospettico - ha evidenziato ancora Arvedi - il 2019 si presenta come un anno difficile. Oltre alla situazione congiunturale, pesano sul comparto dei coils a caldo le importazioni che, nonostante le misure di salvaguardia, sono aumentate in Italia del 54% nei primi quattro mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2018, trascinando i prezzi al ribasso». 

Arvedi ha inoltre sottolineato il peso dei costi energetici, contro il quale anche EUROFER ha puntato il dito nelle scorse settimane. «Auspichiamo - ha continuato Giovanni Arvedi - sia una revisione della salvaguardia con l'adozione di quote per paese anche per i coils a caldo, in modo da evitare i comportamenti predatori da parte di alcune acciaierie extra-europee, sia l'adozione, da parte dell'Europa, di un carbon border adjustment sulle importazioni di prodotti siderurgici che consenta alle nostre aziende di competere a parità di regole».

«Il gruppo - ha concluso il Presidente - è in ogni caso pienamente attrezzato per affrontare con successo e nel lungo termine le nuove sfide competitive e cogliere eventuali opportunità che si presenteranno sul mercato. Lo dimostra il recente e importante accordo di partnership siglato con un grande player americano (US Steel Corp.) che ha deciso di investire nella nostra tecnologia (Arvedi ISP/ESP) e nel nostro know how».

Stefano Gennari


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