Il Green New Deal presentato ieri 14 gennaio al Parlamento Europeo dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen potrebbe fornire un grosso aiuto al governo italiano nella vicenda relativa al rilancio dell'ex Ilva di Taranto. Dal Just Transition Fund per l'economia verde l'Italia riceverà infatti «centinaia di milioni» e una parte degli investimenti «può certamente riguardare l'Ilva, la Puglia e la zona di Taranto», ha commentato il commissario UE all'economia, Paolo Gentiloni; il quale ha precisato tuttavia che «questo non vuol dire che i problemi dell'Ilva saranno risolti dal Just Transition Fund».
Il fondo menzionato da Gentiloni è stato creato per la transizione energetica delle aree che nel continente sono maggiormente dipendenti dalle industrie inquinanti. Si compone di 7,5 miliardi di euro messi a disposizione dal bilancio UE, ma secondo la Commissione potrebbe arrivare a 35 miliardi grazie al cofinanziamento nazionale dei governi. Dal meccanismo dei finanziamenti privati arriverebbero altri 35 miliardi, mentre la Banca europea d'investimenti ne metterebbe sul piatto circa 30. In questo modo si arriverebbe a circa 100 milioni di euro fino al 2027. Di questi, 4 andrebbero all'Italia, 10 alla Polonia, 8 alla Germania, 6 alla Spagna e 5 alla Grecia. «L'Italia coglierà questa storica opportunità di crescita e lavoro, soprattutto per i giovani», ha rilanciato su Twitter il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il governo, i commissari straordinari di Ilva in A.S. e ArcelorMittal stanno ancora lavorando sul nuovo piano industriale del polo siderurgico tarantino. Come riportato in precedenza, lo Stato, probabilmente tramite Invitalia, potrebbe entrare nel capitale di una nuova società mista in cui ArcelorMittal deterrebbe il 60%, mentre il restante 40% sarebbe in mani italiane, con quote che potrebbero essere rilevate da alcune banche creditrici dell'ex Ilva. Il nuovo piano al quale da inizio dicembre sta lavorando come consulente del Ministero dell'Economia Francesco Caio prevedrebbe tra il 2020 e il 2023 investimenti per 3,3 miliardi di euro per l'ammodernamento dell'intero sito e l'installazione di due nuovi forni elettrici.
Stefano Gennari