Al centro del discorso del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia all'Assemblea annuale tenutasi oggi a Roma c'è stata l'Europa. "L'Europa è imprescindibile", è stato il punto fermo della relazione del leader di Confindustria. "Possiamo criticarla per quello che non fa, per la lentezza delle sue decisioni, per il bizantinismo con il quale a volte legifera", ha detto Boccia, aggiungendo che "l'Italia deve sentirsi a pieno titolo parte del gruppo di testa di questa Europa, che va cambiata sì, ma dal di dentro".
Nel suo discorso, Boccia ha trovato spazio anche per l'Ilva, avvertendo: la produzione allo stabilimento di Taranto deve andare avanti. "Possiamo non condividere il protezionismo americano", ha detto dal palco dell'Auditorium di Roma, "ma oggi l'America parla di produrre più acciaio mentre da noi si vuole chiudere l'Ilva, la più grande acciaieria d'Europa. Viene da chiedersi se sia possibile cambiare continuamente le carte in tavola, per di più nell'anno in cui entriamo nella top ten dell'attrattività".
"Da soli possiamo poco di fronte a questi giganti economici e politici - ha continuato Boccia - perché la concorrenza non è più tra i singoli Paesi, ma tra l'Europa e il mondo esterno", di conseguenza ,l'UE "deve agire unita", e l'Italia "deve fare sentire la propria voce a Bruxelles".
"Piena condivisione con quanto espresso dal Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia durante l'Assembea annuale degli industriali italiani che ha ribadito la volontà di un saldo presidio per preservare e rilanciare l'industria del Paese che rappresenta una grande forza propulsiva". Così, Antonio Gozzi, Presidente di Federacciai, al termine dell'Assemblea annuale di Confindustria a Roma.
"Come industriali siderurgici - ha sottolineato Gozzi - non possiamo che riconoscerci in questa linea, considerando che l'acciaio, e quindi la manifattura, rappresentano una leva indispensabile per mantenere il Paese competitivo a livello globale".