Giuseppe Pasini (Feralpi): l'Europa tuteli il proprio rottame

mercoledì, 16 marzo 2022 15:00:51 (GMT+3)   |   Brescia
       

Vietare temporaneamente le esportazioni di rottame dall'Italia verso i paesi extra Ue. È la proposta che i produttori siderurgici italiani stanno avanzando attraverso Federacciai alla luce del mutato contesto internazionale. Lo ha fatto sapere Giuseppe Pasini, presidente del Gruppo Feralpi, nel corso di un webinar svoltosi ieri, 15 marzo. A causa dell'interruzione delle forniture di bramme, billette, ghisa, rottame e preridotto provenienti da Russia e Ucraina, la Turchia cercherà nuove fonti di approvvigionamento, probabilmente anche in Europa per quanto riguarda il rottame, ha detto Pasini. L'Italia, ha ricordato, importa circa 6 milioni di tonnellate di rottame ferroso, ossia circa un terzo del consumo, mentre ne esporta 600.000 tonnellate. «Noi stiamo chiedendo come Federazione un provvedimento affinché il rottame nazionale non esca dai confini nazionali per prendere la via dei paesi extracomunitari, perché questa è una miniera che noi dobbiamo preservare» ha sottolineato. E, dunque, l'appello: «L'Europa decida, una volta per tutte, che il rottame ferroso è un materiale prezioso».

Affrontando il tema del caro energia, Pasini ha affermato che Feralpi, nei suoi impianti in Italia, Germania e Francia, è stata costretta a sospendere le produzioni recentemente, e a riorganizzarsi per concentrare la attività nelle ore più vantaggiose. Lo stesso hanno dovuto fare altri produttori che utilizzano la tecnologia da forno elettrico (EAF). «Questo conferma ancora una volta la flessibilità della produzione da forno elettrico», ha detto, aggiungendo che il problema maggiore in questa fase è la forte incertezza sui prezzi, anche sul breve e medio termine. «Dobbiamo quindi decidere giorno per giorno se produrre o meno», ha spiegato. Tra i possibili interventi per far fronte alla difficile situazione, Pasini ha menzionato la riattivazione temporanea delle centrali a carbone italiane, l'aumento delle estrazioni di gas, sempre in Italia (ad almeno il 15% dall'attuale 4,3%), lo snellimento delle pratiche per le rinnovabili e lo sganciamento del prezzo dell'energia rinnovabile da quello del gas.

Riguardo alla salvaguardia europea sull'acciaio, nel corso dello stesso webinar Pasini non ha escluso che le misure attuali possano essere modificate o addirittura sospese, considerati gli ultimi eventi. «Come produttori di acciaio – ha detto – dobbiamo comprendere le esigenze dell'intera filiera se vogliamo che resti operativa, pertanto dobbiamo restare aperti anche a questa eventualità».

Come riportato ieri da SteelOrbis, la Commissione europea ha introdotto un divieto di importazione per i prodotti siderurgici russi attualmente soggetti alle misure di salvaguardia dell'Ue. Di conseguenza, verranno aumentate le quote di importazione assegnate ad altri paesi terzi.


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