Secondo quanto comunicato dall’Associazione mediterranea degli esportatori di metalli ferrosi e non ferrosi, nei primi nove mesi di quest’anno l’industria siderurgica turca ha contribuito per oltre 28 miliardi di dollari alle esportazioni totali della Turchia per un valore di 188 miliardi di dollari. Nel periodo considerato, la quota dell’industria dei metalli ferrosi e non ferrosi sul totale delle esportazioni turche è stata del 6,6%, mentre quella dell’industria siderurgica del 10,1%.
Osservando il calo della domanda e dell’offerta globali a causa delle condizioni attuali – tra cui la scarsità e i prezzi elevati delle materie prime, il caro energia e gli effetti economici della guerra tra Russia e Ucraina – Fuat Tosyalı, presidente dell’associazione, ha dichiarato che per la Turchia possono presentarsi nuove opportunità ma anche nuovi rischi: l’industria siderurgica turca, ha aggiunto, deve essere preparata. Sottolineando che l’Europa potrebbe subire una carenza di approvvigionamento a causa della crisi energetica, Tosyalı ha dichiarato di aspettarsi un aumento significativo della domanda di prodotti siderurgici turchi nella regione.
L’Europa, infatti, sta lottando per la transizione verso una produzione di acciaio verde a causa della crisi energetica, e Tosyalı ha affermato che la Turchia ha già iniziato a adottare misure per adattarsi al processo di transizione. Il presidente dell’associazione ha dichiarato che, se l’industria siderurgica turca riuscirà a gestire i rischi che si presenteranno nel 2023 e a seguire, e a sfruttare al meglio le possibili opportunità, potrà ottenere un successo superiore agli obiettivi prefissati.