Nei primi nove mesi del 2020 la produzione metalmeccanica è crollata del 17,9% rispetto a allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante un «parziale recupero» nel terzo trimestre. È quanto emerge dall'ultima indagine congiunturale di Federmeccanica, che prevede un'ulteriore «brusca frenata» dell'output a fine anno. Il calo è risultato diffuso a tutte le attività dell'aggregato con variazioni negative mediamente comprese tra il 14% e il 18%, ma per le imprese costruttrici di autoveicoli e rimorchi la contrazione è stata pari al 30,7%.
Per il terzo trimestre la federazione sindacale dell'industria metalmeccanica italiana ha calcolato una crescita del 36,7% rispetto al trimestre precedente e un calo del 5,2% su base annua.
I volumi realizzati secondo Federmeccanica restano ampiamente insufficienti a compensare le perdite subite e si sono confermati inferiori di oltre il 5% rispetto ai livelli pre-pandemici. La significativa contrazione della domanda interna e la flessione della domanda mondiale continueranno, anche nelle prospettive a breve, a influenzare negativamente l'evoluzione dell'attività produttiva metalmeccanica. Il risultato della metalmeccanica nel periodo gennaio-settembre «è peggiore rispetto all'intero comparto industriale che ha segnato un -14%» ha affermato il vicepresidente di Federmeccanica Fabio Astori. Il 2020, ha continuato, «lascerà segni e cicatrici profonde».
Le prospettive sono negative anche per l'occupazione. Il 19% delle imprese pensa di dover ridurre la forza lavoro nei prossimi sei mesi, mentre il 44% degli intervistati si dichiara insoddisfatto del proprio portafoglio ordini e il 27% prevede cali di produzione. Nonostante il blocco dei licenziamenti, nei primi nove mesi dell'anno nella grande industria metalmeccanica c'è stato un calo dell'occupazione dipendente dell'1,4% solo per l'effetto del mancato rinnovo del turnover, e sono state autorizzate ore di cassa integrazione corrispondenti a 560.975 lavoratori, circa un terzo della forza lavoro metalmeccanica complessiva. «Cosa succederà quando l'occupazione non potrà più essere mantenuta per decreto? Sarà un dato fortemente negativo» ha osservato il direttore del Centro studi di Federmeccanica, Angelo Megaro.