Federacciai, primo discorso da Presidente per Alessandro Banzato

venerdì, 12 ottobre 2018 12:53:02 (GMT+3)   |   Brescia
       

Alessandro Banzato è il nuovo Presidente di Federacciai e prende il posto del Prof. Antonio Gozzi. Eletto all'unanimità dall'assemblea ordinaria della Federazione, ha tenuto il suo primo discorso pubblico da Presidente durante l'assemblea annuale di Federacciai, svoltasi ieri 11 ottobre. 

Banzato, 55 anni, padovano, amministratore delegato di Acciaierie Venete, ha sottolineato come il 2018, soprattutto nei primi mesi, sia stato molto positivo per il mercato siderurgico italiano. "La siderurgia italiana sta vivendo una buona fase di crescita - ha spiegato - sia per quanto riguarda i volumi sia per la redditività, e nei primi otto mesi dell'anno tale trend ha continuato a essere positivo e in ulteriore miglioramento con la produzione che ha superato i 16 milioni di tonnellate (+3,4% sullo stesso periodo dell'anno precedente). E non è un caso se anche i settori utilizzatori d'acciaio (a eccezione delle costruzioni) nei primi otto mesi sono cresciuti in modo sostenuto". Ciononostante, le recenti turbolenze internazionali, "sia politiche che commerciali, iniziano a destare qualche preoccupazione", ha precisato il neo-Presidente accennando ai dazi statunitensi, alla salvaguardia europea e alla crisi economica turca. "L'estate che si è appena conclusa verrà ricordata come uno dei periodi più confusi e turbolenti della storia del commercio internazionale. Il quadro è in movimento e le opportunità e/o criticità sono ancora tutte da capire anche perché si stanno delineando a geometria variabile", ha detto Banzato.

"Alla luce di questo contesto, e di queste criticità, sono due i temi che considero strategici per la crescita della siderurgia e che ho inserito tra i punti essenziali del mio programma di inizio mandato: sicurezza e ambiente. Sul primo, anche se negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante - grazie al lavoro straordinario fatto dai nostri imprenditori che quotidianamente si impegnano per prevenire gli incidenti investendo tempo e risorse in impianti, nuove tecnologie e formazione - siamo consapevoli che il livello di sicurezza possa ulteriormente migliorare". Per quanto riguarda l'ambiente, ha detto Banzato, "facciamo già molto. Quello su cui dobbiamo essere maggiormente determinati è nell'incalzare i legislatori per chiedere regole chiare, inequivocabili e omogenee non solo per quanto riguarda il territorio nazionale ma anche in rapporto al contesto europeo". Il neo-Presidente si è poi soffermato sui temi dell'energia, del gas e delle materie prime, ovvero dei costi sostenuti per produrre. In particolare, parlando del rottame, Banzato ha avvertito che la carenza di materiale, "che nel nostro Paese è cronica, rischia di accentuarsi su base globale se, come sembra, la Cina dovesse puntare al riequilibrio del mix produttivo, oggi fortemente centrato sul ciclo integrale, investendo molto nei forni elettrici".

Banzato in chiusura ha parlato delle vicende di Ilva e Aferpi e in entrambi i casi ha ringraziato gli ultimi due ministri dello sviluppo economico, i sindacati, i lavoratori, i commissari straordinari, le istituzioni e le società acquirenti che hanno permesso la risoluzione delle due crisi. Infine, ha ricordato che "il drammatico crollo del ponte Morandi a Genova e le eterne discussioni su TAV e TAP, hanno riportato d'attualità il tema delle infrastrutture. Il problema è sempre lo stesso: vanno rilanciate in modo serio con un imponente piano di investimenti reso a questo punto ancora più necessario per la messa in sicurezza o il rifacimento di tante e troppe opere vetuste. Per capire quanto siamo indietro in termini di infrastrutture basta guardare la percentuale sul PIL delle spese per infrastrutture rilevata in Europa da Eurostat: condividiamo il terzultimo posto con la Spagna e dietro di noi ci sono Irlanda e Portogallo. Quindi, va bene discutere e analizzare costi e benefici, ma poi si decida e si parta".


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