Il Presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, insieme ai vicepresidenti dell’Associazione, Mario Caldonazzo (Arvedi), Alessandro Banzato (Acciaierie Venete), Giuseppe Pasini (Feralpi) e Federico Pittini (Ferriere Nord), hanno incontrato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per discutere le sfide del settore elettrosiderurgico italiano. Presente anche il Direttore Generale di Federacciai, Flavio Bregant.
Nonostante la siderurgia italiana sia leader europeo nella decarbonizzazione e miri a diventare campione mondiale entro il 2030, il settore affronta diverse problematiche. Tra queste, gli alti costi energetici e un budget di compensazione dei costi indiretti del sistema Ets inferiore a quello dei concorrenti europei, che compromettono la sostenibilità delle imprese italiane. Un’altra sfida è la carenza di rottame, considerato essenziale per la produzione. Federacciai ha chiesto che il rottame venga riconosciuto come materia prima strategica e ha sottolineato la necessità di limitare le esportazioni verso paesi non aderenti al Protocollo di Kyoto. Il Ministro Urso ha riconosciuto l’importanza della siderurgia italiana e ha promesso supporto governativo per migliorare la competitività del settore a livello globale. «Anche a livello europeo, è evidente un problema di tutela del mercato» ha commentato il Presidente di Federacciai, Antonio Gozzi. «L’Europa resta infatti estremamente permeabile alle importazioni, anche quelle che provengono da sistemi industriali sussidiati, che fanno competizione sleale alle nostre produzioni. L’obiettivo della sicurezza strategica si persegue anche rimettendo al centro dell’agenda europea l’industria e quella dell’acciaio è una delle più strategiche. Federacciai continuerà a collaborare con le istituzioni per garantire la competitività e la crescita sostenibile del settore».