Federacciai, la federazione che rappresenta le imprese siderurgiche italiane, difende in una nota stampa la proposta di estensione delle misure di salvaguardia Ue sull'acciaio e sostiene che «indicare quale causa le misure di difesa europee adottate come risposta a comportamenti non corretti o distorsivi dei mercati internazionali, oppure mere speculazioni, appare fuorviante oltre che palesemente sbagliato, come facilmente dimostrato dai numeri disponibili». Per Federacciai, lo squilibrio tra domanda e offerta, i forti incrementi di prezzo delle materie prime e l'esplosione dei costi della logistica non sono limitati alla sola filiera siderurgica ma hanno pesanti ripercussioni su diversi settori manifatturieri e tecnologici.
Secondo l'associazione dei siderurgici italiani, il rinnovo della salvaguardia è «un atto dovuto al persistere della misura protezionistica distorsiva alzata dagli Stati Uniti (le famose tariffe della Section 232, ndr) e il cancellare ora questa misura sarebbe da irresponsabili, dato anche il fatto incontestabile che nessuna delle quote di importazione dei singoli prodotti ha raggiunto dall'inizio dell'anno la saturazione e quindi la salvaguardia europea non ha assolutamente impedito la libera importazione di prodotti siderurgici in questa fase di ripresa economica».
«Crediamo oggi sia importante mantenere le misure di difesa esistenti chiedendo, laddove occorra, una revisione che possa tenere conto di momenti di mercato particolari riducendo le possibili criticità riscontrate per qualche Paese o qualche prodotto» ha concluso Federacciai.
Stefano Gennari