Federacciai: giusta la salvaguardia definitiva, ma ora si avvii un lavoro di ricalcolo

mercoledì, 06 febbraio 2019 12:19:12 (GMT+3)   |   Brescia
       

Secondo Federacciai, associazione delle imprese siderurgiche italiane, le misure di salvaguardia definitive istituite dalla Commissione Europea alla fine della scorsa settimana appaiono più che giustificate per tutelare la produzione europea da incontrollati e ingiustificati incrementi delle importazioni dovuti sia ai dirottamente dei flussi commerciali derivanti dai dazi USA sia alla massiccia sovraccapacità produttiva esistente in molti paesi produttori, primo fra tutti la Cina. 

Rispetto alle misure provvisorie, "la struttura delle misure definitive - ha dichiarato il presidente della federazione, Alessandro Banzato - migliora certamente alcuni aspetti, in particolare con l'inserimento di alcune categorie di prodotti di cui era ancora in corso l'esame, e per la gestione delle quote, ripartite per i paesi maggiori importatori e con cadenza trimestrale per le rimanenti". Tuttavia, "rimangono da rivalutare e ridimensionare gli incrementi complessivi delle quote, +5% a febbraio e un altro +5% previsto già a luglio partendo dalla media del triennio 2015-2017, periodo già record per le importazioni, per renderli congruenti all'andamento previsto del consumo di acciaio in Europa, decisamente più limitato e previsto inferiore all'1% nel 2019. In caso contrario si rischia di vanificare l'obiettivo principale delle misure, ovvero quello di mantenere un mercato aperto e bilanciato tra gli interessi dei produttori e dei consumatori senza costituire pregiudizio per l'industria comunitaria". Per Banzato, oltre al ridimensionamento degli incrementi delle quote, è importante "anche monitorare attentamente le distorsioni e gli incrementi dei flussi di importazione per prevenire possibili aggiramenti della salvaguardia o dei dazi antidumping esistenti". Secondo il presidente di Federacciai, elementi di preoccupazione sono rappresentati dalle importazioni dalla Turchia e dall'Indonesia, paese escluso dalla salvaguardia in quanto in via di sviluppo. Inoltre, per Banzato bisognerà "monitorare le importazioni dalla Cina, Paese destinatario di diverse misure antidumping che, ad esempio per i coils zincati, ha visto un significativo incremento delle importazioni in Italia nel 2018 nonostante l'industria destinataria di questi materiali, in particolare l'auto, abbia segnato il passo".

Federacciai auspica quindi che venga avviato un lavoro di ricalcolo a livello europeo sulle quantità effettive (possibilità peraltro prevista dallo stesso provvedimento della salvaguardia) e che venga rinforzata l'attenzione dei singoli paesi membri - per l'Italia da parte dell'Agenzia delle Dogane - alla sorveglianza e alla verifica sul campo della congruenza delle importazioni siderurgiche rispetto ai requisiti di legge nazionali e comunitari. 


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