L’associazione siderurgica russa ha comunicato che il paese ha esportato nel periodo tra gennaio e settembre circa 19,9 milioni di tonnellate di acciaio, riportando un calo del 13,2%, o di circa 3 milioni di tonnellate, rispetto ai primi nove mesi del 2018. Il declino è dovuto principalmente alle restrizioni commerciali globali e ad una domanda domestica superiore.
Nel periodo considerato, la quota di semilavorati nelle esportazioni complessive è salita dal 53% al 56%, in parte a causa di un numero minore di barriere commerciali nei confronti di billette e bramme sul mercato internazionale. Nonostante ciò, le spedizioni complessive di semilavorati dalla Russia verso l’estero hanno registrato una diminuzione di circa 1 milione di tonnellate.
Una maggiore domanda nel mercato locale ha supportato i produttori domestici. La Russian Steel Association ha previsto per il 2019 una crescita del 4% del consumo, mentre a luglio la stessa previsione si attestava al 2%. Nei primi nove mesi dell’anno in corso, la domanda siderurgica russa è aumentata dell’8,6%, mentre la produzione è rimasta sostanzialmente stabile, scendendo solamente dello 0,7% su base annua.