Dopo aver incontrato ieri il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, i sindacati hanno deciso di revocare lo sciopero di 24 ore proclamato per oggi dagli operai dell'ex Ilva di Taranto con manifestazione a Palazzo Chigi. La protesta di Fim, Fiom e Uilm era scoppiata dopo che nei giorni scorsi ArcelorMittal Italia aveva annunciato il fermo di alcuni impianti e il ridimensionamento di altri. Patuanelli ha ottenuto almeno qualche giorno di tregua annunciando un fitto calendario di incontri nel corso di ottobre, per far luce sul futuro dello stabilimento e dare una prospettiva agli oltre dodicimila lavoratori diretti e indiretti. Innanzitutto, lunedì ci sarà un tavolo tecnico per parlare dei problemi relativi alla sicurezza, mentre il 1° ottobre un vertice per discutere del piano industriale e dei termini di ingresso dello Stato nella società. In altre parole, entro la prossima settimana si dovrebbe arrivare alla definizione dell'assetto societario della newco a capitale misto che dovrebbe rilevare l'Ilva. Inoltre, secondo fonti presenti alla riunione, Patuanelli avrebbe assicurato che il consulente governativo Francesco Caio e l'ad di Invitalia Domenico Arcuri stanno «portando avanti la trattativa ponendo come punti fermi la piena produzione alla fine del piano e la necessità di investimenti anche privati». Nelle prossime settimane dovrebbe concludersi la due diligence, avviata da Invitalia, finalizzata al possibile co-investimento in ArcelorMittal Italia (non meno di 3 miliardi di euro, secondo le stime degli esperti). Per tutto ottobre intanto proseguirà un tavolo al ministero e Patuanelli ha garantito ai sindacati una rapida convocazione dell'amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, che non è stata invitata all'incontro di ieri.
Nel frattempo, è fallita ieri la mediazione tra Ilva in Amministrazione Straordinaria e ArcelorMittal alla Camera arbitrale di Milano sulla controversia relativa a circa 200 milioni tra mancato pagamento dei canoni di affitto e questione quote di CO2. Sembra che la trattativa non abbia avuto sbocchi per l'offerta considerata troppo bassa di ArcelorMittal. Ora Ilva in A.S. potrebbe escutere la fideiussione bancaria che ArcelorMittal ha versato a garanzia dei pagamenti.
Su un altro fronte, Eni Rewind, società ambientale di Eni, ha annunciato di aver ricevuto da ArcelorMittal il mandato per «progettare ulteriori interventi di bonifica del suolo e delle falde acquifere» nell'area ex Ilva a Taranto. Eni Rewind è incaricata anche di «assistenza nel percorso di autorizzazione finalizzato all'approvazione di un progetto di messa in sicurezza operativa dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto».