Invitalia ha annunciato di aver dato seguito all'accordo di co-investimento con ArcelorMittal previsto dall'intesa dello scorso dicembre. Nel comunicato si legge che l'agenzia governativa «ha sottoscritto, con i contributi in conto capitale assegnati dal ministero dell'Economia e delle Finanze, azioni ordinarie per un importo di 400 milioni di euro e, a seguito dell'adesione all'aumento di capitale, acquisisce il 50% dei diritti di voto di AM InvestCo Italy che assumerà la denominazione "Acciaierie d'Italia Holding Spa"». La principale controllata operativa ArcelorMittal Italia sarà chiamata Acciaierie d'Italia.
L'ingresso dello Stato nell'ex Ilva – con una partecipazione pari al 38% – prevede anche un riassetto societario: il CdA della newco sarà composto da 6 membri, 3 di nomina del socio pubblico e 3 da quello privato. Per ora le nomine non sono state ufficializzate, ma Franco Bernabè è il candidato più prossimo alla presidenza. Secondo fonti di stampa, Bernabé sarà affiancato da Stefano Cao e Carlo Mapelli. Da parte di ArcelorMittal, sembra scontata la conferma di Lucia Morselli nel ruolo di amministratore delegato.
In una nota separata ArcelorMittal ha ricordato che l'accordo di investimento prevede un secondo investimento nel capitale da parte di Invitalia, fino a 680 milioni di euro, per finanziare il perfezionamento dell'acquisto dei rami d'azienda di Ilva da parte di Acciaierie d'Italia, che è previsto entro maggio 2022 subordinatamente al verificarsi di determinate condizioni sospensive: «la modifica del piano ambientale in vigore per tenere conto delle modifiche del nuovo piano industriale; la revoca di tutti i sequestri penali riguardanti lo stabilimento di Taranto; e l'assenza di misure restrittive, nell'ambito dei procedimenti penali in cui Ilva è imputata nei confronti di Acciaierie d'Italia Holding o di sue società controllate». A quel punto, la partecipazione di Invitalia nel capitale sociale di Acciaierie d'Italia salirebbe al 60%, mentre ArcelorMittal dovrebbe investire fino a 70 milioni di euro per mantenere una partecipazione pari al 40% e il controllo congiunto sulla società. In futuro, Acciaierie d'Italia Holding opererà in modo autonomo e come tale avrà propri piani di finanziamento indipendenti da ArcelorMittal. Di conseguenza, ArcelorMittal de-consoliderà le attività e le passività (compresa la residua passività relativa all'affitto e all'acquisto dei rami d'azienda Ilva) di Acciaierie d'Italia Holding (in precedenza, AM InvestCo Italy) dal proprio bilancio consolidato e contabilizzerà la propria partecipazione nella società secondo il metodo del patrimonio netto. Tuttavia, qualora le condizioni sospensive non si verificassero, «Acciaierie d'Italia Holding non sarebbe obbligata a perfezionare l'acquisto dei rami d'azienda di Ilva e il capitale in essi investito verrebbe restituito».
Invitalia ha tenuto a precisare che «il co-investimento di Invitalia in AM InvestCo Italia, secondo logiche, criteri e condizioni di mercato, riveste un significato strategico per il sostegno delle imprese e dell'occupazione nel Sud Italia, al fine di rilanciare e riqualificare in chiave green il polo siderurgico ex Ilva, in linea con la strategia fissata dalla Commissione europea per garantire "zero emissioni" nell'Ue entro il 2050».