Mancano pochi giorni alla scadenza di fine febbraio, ma sembra in dirittura di arrivo la firma del nuovo accordo tra ArcelorMittal e Ilva in Amministrazione Straordinaria. Questo, secondo fonti vicine al dossier, prevedrà una modifica del contratto di affitto e acquisizione e la cancellazione della causa civile avviata a Taranto. Lo Stato entro il 30 novembre di quest'anno dovrà esplicitare le modalità e il veicolo del suo coinvolgimento nell'operazione. Per la stessa data sarà reso noto anche il piano industriale definitivo che, secondo le intenzioni del governo, dovrà prevedere a regime la piena occupazione.
Intanto, non mancano le critiche da parte dei sindacati. «La trattativa è una farsa; serve solo a far uscire Arcelormittal dall'Italia. L'accordo in discussione si limita a spostare il problema in avanti, magari al prossimo Esecutivo» ha affermato Rocco Palombella, segretario generale Uil, in un'intervista al Secolo XIX. «L'unica cosa che hanno definito - ha continuato - è stata la quota di 500 milioni per il recesso di Mittal, che è irrisoria rispetto agli impegni e investimenti previsti dall'accordo del 6 settembre 2018 che ammontavano a oltre 4 miliardi di euro».