Grazie all'idrogeno «potremo dare un futuro sostenibile a Taranto mantenendo allo stesso tempo la produzione di acciaio in Europa e dando un'aria molto più pulita ai cittadini della città». Lo ha dichiarato il vicepresidente della Commissione UE Frans Timmermans, in occasione della presentazione della strategia europea per l'idrogeno, parlando di una possibile riconversione "green" dell'ex Ilva. «Sono sicuro che potremo farcela anche se ci vorrà del tempo», ha spiegato Timmermans riferendosi ai tempi lunghi previsti per l'attuazione della strategia per l'idrogeno. «Nel periodo di transizione, Taranto avrà bisogno di aiuto che siamo disposti a dare con il Just Transition Fund. Ne ho parlato con il governo italiano il quale pensa a progetti per i prossimi vent'anni» ha aggiunto.
La strategia UE consiste nel portare l'idrogeno nel mix energetico europeo fino al 13-14% entro il 2050, contro l'attuale 2%, puntando soprattutto sulla generazione da fonti rinnovabili. Bruxelles intende raggiungere questo obiettivo attraverso un percorso in tre tappe reso noto ieri con il lancio della Strategia europea per l'idrogeno e l'avvio ufficiale della "European Clean Hydrogen Alliance" nell'ambito del più generale Piano europeo per l'integrazione dei sistemi energetici.
In una prima fase (2020-2024) l'obiettivo è decarbonizzare l'attuale produzione di idrogeno destinata a consumi in settori specifici come quello chimico e promuoverla per nuove applicazioni. Nella seconda (2024-2030) l'idrogeno dovrebbe entrare a far parte di un sistema energetico integrato con l'installazione di almeno 40 gigawatt di elettrolizzatori a idrogeno rinnovabile e la produzione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell'UE. Nella terza fase (2030-2050) le tecnologie per la produzione di idrogeno green dovranno raggiungere la piena maturità e andranno attuate su larga scala in tutti i settori più difficili da decarbonizzare, tra cui quello siderurgico.