Invitalia è pronta ad investire in AM InvestCo Italy e a gestire l'ex Ilva, e respinge le accuse di inadempimento dell'accordo avanzate da ArcelorMittal. L'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, in una lettera inviata alla multinazionale franco-indiana, ha voluto fare chiarezza dopo «l'esplicita accusa di inadempimento» e ha spiegato che per l'aumento di capitale da 400 milioni di euro per rilevare la quota di AM InvestCo «è in attesa» del via libera dei ministeri competenti. «Il Governo – ha assicurato – si sta attivamente adoperando per far sì che, nel più breve tempo possibile», anche prima del 13 maggio, data della decisione del Consiglio di Stato sul possibile spegnimento dell'area a caldo a Taranto, «possano essere autorizzate la sottoscrizione e la integrale liberazione del primo aumento di capitale».
L'aumento di capitale, ha sottolineato l'ad di Invitalia, «per vincoli amministrativi e negoziali» è destinato allo specifico scopo di svolgere l'attività produttiva assieme ad ArcelorMittal Italia anche «nel centrale e strategico stabilimento siderurgico di Taranto».
Lo scorso 20 marzo ArcelorMittal, in mancanza dei 400 milioni di Invitalia, aveva annunciato la riduzione della produzione e un rallentamento dei piani di investimento per l'Ilva. Nella stessa aggiornata aveva fatto un passo indietro, almeno con i sindacati, rassicurando che la produzione e gli investimenti non avrebbero subito stop.
Domani il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti incontrerà i sindacati metalmeccanici per chiarimenti sulla questione Ilva.
Stefano Gennari