Scongiurato almeno per il momento lo spegnimento dell'Altoforno 2 (Afo2) dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto. Il tribunale del Riesame di Taranto ha infatti accolto il ricorso di Ilva in amministrazione straordinaria contro il provvedimento con il quale il 31 luglio scorso il giudice Francesco Maccagnano aveva respinto la richiesta di facoltà d'uso dell'Afo2 dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal finalizzata all'esecuzione dei lavori chiesti dal custode giudiziario. La decisione scongiura lo spegnimento che era programmato entro il 10 ottobre. Lo spegnimento dell'Afo2 avrebbe provocato una riduzione dei livelli produttivi e conseguenze sul piano occupazionale. Con l'accoglimento dell'appello cautelare, il tribunale del Riesame ha disposto un termine di tre mesi per la progettazione di dettaglio e l'esecuzione dei lavori.
I legali dei Ilva in A.S. nei giorni scorsi avevano presentato anche una istanza di facoltà d'uso allo stesso giudice Maccagnano, dinnanzi al quale il prossimo 1 ottobre inizierà il processo sull'incidente che nel giugno del 2015 costò la vita all'operaio Alessandro Morricella presso l'Altoforno 2. Lo spegnimento era stato ordinato dalla Procura dopo che il gup Pompeo Carriere aveva respinto la richiesta di dissequestro in quanto le prescrizioni imposte a seguito dell'incidente erano state adempiute soltanto parzialmente.
«Dopo la decisione del Tribunale di Taranto che ha accolto il ricorso di Ilva A.S., scongiurando la fermata dell'altoforno 2 il prossimo 10 ottobre, ArcelorMittal non ha più attenuanti e deve rilanciare gli investimenti per salvaguardare l'ambiente, l'occupazione e la produzione». Così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, appresa la notizia dell'accoglimento del ricorso. «Ora ArcelorMittal - ha continuato - deve rispettare l'accordo del settembre 2018 e mettere in campo gli investimenti e le risorse per rilanciare gli interventi previsti dal Piano Ambientale, l'occupazione e la produzione. Ci aspettiamo - ha concluso il leader Uilm - che anche il Governo e il ministro Patuanelli predispongano tutti gli strumenti a loro disposizione per far attuare ogni punto dell'’accordo di un anno fa e che convochino subito un tavolo al MiSE per un aggiornamento sulle situazioni critiche che riguardano l’azienda e il sistema degli appalti».